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Bambini senza pediatri: nelle Valli di Lanzo non ce ne sarà quasi più nessuno

L'allarme di Uncem: "Non è accettabile, bisogna aumentare i posti nelle specializzazioni"

Pediatra (foto d'archivio)

Pediatra (foto d'archivio)

Non mancano solo i medici di medicina generale nelle Valli di Lanzo. L'emergenza pediatri è gravissima e va a toccare la stabilità delle famiglie sui territori, oltre che aumentare la percezione di insicurezza. Le Valli, ultimo caso, tra qualche giorno non avranno quasi più pediatri di libera scelta, ovvero professionisti con studio convenzionato con ASL, con obbligo di prestazioni gratuite da offrire e orari di ambulatorio da rispettare.

È notizia abbastanza recente, infatti, che la pediatra che aveva lo studio a Ceres, un punto di riferimento per l'intero territorio, si sposterà altrove. Quello che si sa al momento è che l'Asl potrebbe rafforzare la presenza di pediatri in bassa Valle per mettere una pezza su questa situazione. Poi si capirà come fare. Al momento, a rimanere attivo è solo il dottor Luigi Ridolfi, di Viù. Val d'Ala e Val Grande, invece, rimarranno sprovvisti.

Operava a Ceres l'ultima pediatra delle Valli di Lanzo

"È così da tempo in troppe aree alpine e appenniniche - segnalano in una nota Marco Bussone e Roberto Colombero, rispettivamente presidente nazionale e piemontese di Uncem -. I pediatri non ci sono. E non è accettabile. Aumentare i posti di specializzazione in sede universitaria è urgente, anche se le situazioni oggi critiche potranno migliorare solo tra due, tre anni".

Marco Bussone, presidente Uncem

Nessun Amministratore ha finora un quadro chiaro rispetto alla carenza di medici e pediatri di base, di famiglia: "Non abbiamo i numeri precisi del grave fenomeno - proseguono Bussone e Colombero nella nota -. Sappiamo che ne mancano centinaia in Italia e che centinaia andranno in quiescenza senza essere sostituiti. Chiediamo alle Istituzioni regionali e nazionali una riflessione che porti con concretezza a risolvere la problematica in tempi rapidi. Siamo preoccupati e pronti a collaborare con i diversi livelli istituzionali per trovare soluzioni".

"Mi sono subito allertato per capire cosa fare - dice a La Voce Davide Eboli, sindaco di Ceres -. Mi dispiace perché quando si ha un servizio è importante non perderlo: con la dottoressa qui le famiglie potevano spostarsi di meno ed era molto comodo. Ora cercheremo di capire con l'Asl quali sono i problemi e cosa fare per riavere il servizio".

Davide Eboli, sindaco di Ceres

La situazione è già drammatica ed è destinata a peggiorare. Secondo gli ultimi dati prodotti da Save the Children mancano circa 1400 pediatri di libera scelta per assicurare quel tetto di 800 assistiti per medico che garantisce una buona presa in carico. Inoltre, secondo le stime dell’Anaao, nel 2025 mancheranno circa 3mila300 medici per bambini.

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