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26 Marzo 2023 - 18:07
Per laurearsi in Economia e Direzione delle Imprese, Fabrizio Mercurio, 39 anni e residente a Pessinetto, si è fatto venire in mente una domanda a cui rispondere: cosa pensano gli abitanti delle Valli di Lanzo e i villeggianti del valore turistico del loro territorio? Cosa va e cosa invece potrebbe essere migliorato sul territorio per incentivare l'economia turistica? Quale tipo di turismo può avere un futuro sul territorio? Così, ha sottoposto un questionario a chi ha voluto aderire.
Nonostante l'annus horribilis in cui indagine di Fabrizio ha avuto luogo (era il 2020), al questionario lanciato da Fabrizio hanno risposto quasi 2mila 500 persone. Per la precisione, 711 erano residenti nelle Valli di Lanzo, 812 erano villeggianti abituali e 921 erano esterni al territorio.
Un buon campione di persone che hanno aiutato Fabrizio nella sua indagine. "Secondo tanti nuovi studi - racconta Fabrizio - la gestione del territorio può essere paragonata a quella di un'impresa, e in effetti l'ottica imprenditoriale è in questo momento storico fondamentale, perché dagli enti centrali arriveranno sempre più soldi. Logicamente, qui il fine non è il profitto ma il benessere dei residenti".
Da questa esigenza interpretativa nasce l'ottica "economica" messa in atto dalla ricerca di Fabrizio. Le macro-aree a cui si riferivano le domande del suo questionario riguardavano diversi temi: in primis, una valutazione dei vari elementi di turisticità delle Valli di Lanzo; in seconda istanza, una valutazione sull’orgoglio dell’essere residenti nelle Valli di Lanzo; terzo elemento: una analisi della spesa dei villeggianti; infine, una analisi dei gusti in merito a fiere e sport montani (estivi e invernali) degli “esterni”.
Fabrizio Mercurio
Sono venuti fuori dei risultati interessanti. "Ad esempio, è venuto fuori che molti frequentatori delle Valli sono interessati alle fiere e alle sagre di tenore artigianale e agroalimentare, quindi se le si pubblicizza ancora di più è quasi sicuro che questi eventi potrebbero attirare molte persone".
Un altro elemento curioso emerso dalle ricerche di Fabrizio è che, si legge nei documenti, "una particolare zona del territorio di studio (la Valle Grande) sembra avere più problemi a tollerare il fenomeno del turismo". "Con gli amministratori - spiega Fabrizio - capiremo se questo dato potrà essere confermato, e poi si cercherà di comprendere i motivi che stanno alla base di questo dato emerso dalle ricerche".
Eppure Fabrizio ha un'idea molto positiva del fenomeno turistico quando quest'ultimo diventa un mezzo per aggiungere valore e non per toglierlo: "Il turismo deve avere come fine ultimo il benessere dei residenti, non deve essere un'invasione, una cosa che deturpa e distrugge valore".
Certo, alcune ricerche focalizzano l'attenzione sulla pericolosità di un turismo che miri soltanto a servirsi del territorio montano come se fosse un grande luna park naturalistico da frequentare in estate o nei weekend. Cosa si può fare per invertire questa tendenza?
"Su questo - è la risposta di Fabrizio - la penso come tanti amministratori delle Valli di Lanzo: questa tipologia di turismo non funziona. I villeggianti che ho intervistato sono i primi che ammettono di andare poco a mangiare nei ristoranti nelle Valli e preferiscono fare la spesa nei grandi centri commerciali prima di venire in Valle. Portano poco valore e al contempo costano molto. Poi c'è chi viene su il sabato e la domenica, e anche loro portano da mangiare da casa e poi magari accendono fuochi e non lasciano pulito il territorio. In questo caso il turismo non porta valore ma lo distrugge".
Le Valli di Lanzo, secondo Fabrizio, "stanno però cercando progressivamente di riposizionarsi nel mondo del turismo, rivolgendosi alle famiglie e permettendo loro di fermarsi qualche giorno nella natura delle Valli portando valore al territorio. In più, si sta cercando di puntare molto sullo sport e sull'escursionismo".
Scorrendo i risultati delle ricerche di Fabrizio, un altro dato attira l'attenzione. "I residenti - scrive Mercurio - sembrano essere consapevoli di vivere in un luogo dalle potenzialità turistiche, mentre permangono problemi di campanilismo". Problemi che vanno risolti senza lasciare da parte l'orgoglio di essere un cittadino delle Valli di Lanzo.
E questo, va detto, non manca: "Non posso paragonare i miei risultati con le altre vallate - spiega Fabrizio -, ma i residenti che hanno risposto alla mia domanda sull'orgoglio di vivere sul territorio hanno dato tutti risposte molto positive. Tendenzialmente si tratta di persone che vivono qui da molto tempo: c'è un indice di rotazione della popolazione molto basso e tutti i residenti che si sono dichiarati più orgogliosi di vivere qui sono molto anziani. C'è una correlazione tra anzianità e orgoglio".
Questo orgoglio può tradursi in realtà? I residenti avrebbero voglia e piacere di mettersi in gioco in prima persona per organizzare eventi e manifestazioni che attraggano turismo? La risposta è sì. "In un momento di scarsità di risorse - spiega Fabrizio - la differenza la fa il comportamento di ogni singolo cittadino, sul territorio come in un'impresa. Se il cittadino si riconosce nelle iniziative che un territorio mette in atto per attirare turismo ci guadagnano gli stessi cittadini".
In questo contesto, un ruolo importante lo gioca anche l'amministrazione comunale: "Dove c'è un'amministrazione ben voluta dai cittadini e in linea con loro, anche le iniziative più innovative per valorizzare il territorio vengono realizzate appieno raggiungendo tutti gli obiettivi".
Una coesione, dunque, quella tra palazzo comunale e "piazza", che funge da motore propulsivo per lo sviluppo del territorio attraverso iniziative, manifestazioni, eventi e cultura. Se il sindaco è capace di ascoltare e di lavorare in sinergia con chi lo ha eletto i risultati premiano tutto il territorio.
Sfogliando le pagine della ricerca di Fabrizio gli elementi di curiosità non mancano. Ma ce n'è uno che, oltre a destare curiosità, fa persino sorridere: si tratta dell'autocritica di alcuni abitanti delle Valli di Lanzo che "si sono assegnati un voto basso riguardo la
loro cordialità e cortesia verso i turisti" constata Fabrizio.
Ma come mai? Sono tutti così antipatici? Scherzi a parte, il dato è estremamente interessante. "O i residenti si conoscono e sono molto critici verso sé stessi - sorride Fabrizio - oppure c'è una scarsa autostima rispetto alle proprie capacità nell'ambito della cordialità verso i turisti!".
A proposito di voti, Fabrizio ha realizzato una tabella illuminante che ha alla base una domanda precisa: "Cosa funziona e cosa non funziona sul territorio rispetto al sistema di accoglienza turistica?".
A ricevere una sonora bocciatura, con un voto medio di 2,52 su 5, sono le strade e il sistema di infrastrutture che conducono il turista alla scoperta del territorio. "La letteratura dice che il criterio dell'accessibilità è uno dei più importanti che deve avere una destinazione turistica: il turista deve poter arrivare a destinazione senza troppi problemi. Questo risultato fa specie anche per la presenza della Torino-Ceres. Probabilmente c'è un problema pratico ma anche di percezione".
E proprio il limite strutturale della Torino-Ceres non aiuta da questo punto di vista: la povertà del servizio balza all'occhio anche al turista domenicale. A vincere la gara, invece, è il paesaggio naturalistico, patrimonio di inestimabile valore nelle Valli di Lanzo: la valutazione media l'ha premiato con 4,28 su 5.
"Io ho raccolto dei dati, - spiega Fabrizio - adesso non resta che contestualizzarli e analizzarli". E proprio di analisi e di studio c'è un bisogno estremo, quindi ben venga chi, come Fabrizio, ci si è dedicato anima e corpo. La soluzione per il turismo di domani passa anche da qui.
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