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Balme / Ala di Stura

Ripensare il turismo "oltre la neve": l'idea di Città Metropolitana

L'ente di area vasta ha coinvolto Ala di Stura e Balme nel progetto "Beyond the Snow"

Balme

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Ala di Stura e Balme sono state inserite da Città Metropolitana nel progetto "Beyond the Snow". Il progetto ha la missione di aiutare le destinazioni turistiche invernali a media e bassa quota a mantenere e aumentare la loro attrattività per abitanti e turisti, nonostante la carenza di neve causata dal cambiamento climatico. 

Una carenza drammatica che non accenna a farsi meno minacciosa, e che costringe chi con la neve ci lavora, come ad esempio i proprietari di impianti di sci alpino, a ricorrere all'innevamento artificiale. Una pratica che ha iniziato a preoccupare soprattutto il mondo ecologista.

Che fare? Il progetto Beyond the Snow prova a rispondere a questa domanda. Si tratta di un'iniziativa europea finanziata da Interreg-Alpine Space e portato avanti da Città metropolitana di Torino, Eurac Research e altri 11 partner europei. Sonia Cambursano, consigliera metropolitana delegata alle attività produttive e al turismo, ha sottolineato che "il tema è particolarmente sentito in un territorio come il nostro, in cui il 52% dei Comuni appartiene alle vallate alpine. Dobbiamo dare una prospettiva a quei piccoli Comuni che hanno beneficiato di uno sviluppo economico e sociale grazie al turismo della neve. Non possiamo lasciarli soli: dobbiamo pensare a che cosa può esserci accanto e oltre alla sempre più breve stagione dell'innevamento".

Sonia Cambursano

Inoltre, l'iniziativa ha l'obiettivo di migliorare la resilienza delle località montane al cambiamento climatico, attraverso la creazione di un modello adattivo, elaborato raccogliendo dati rilevanti sulle condizioni dell'arco alpino, realizzando una mappa delle vulnerabilità e una serie di proposte per uno sviluppo turistico alternativo. Verrà realizzato uno strumento digitale accessibile gratuitamente ad imprese, autorità e comunità alpine.

"Attraverso l'elaborazione dei dati - spiega Città Metropolitana con una nota - e delle esperienze raccolte, il Resilience Decision-Making Digital Tool genererà raccomandazioni utili alla transizione verso modelli turistici sostenibili". Andrea Omizzolo, coordinatore scientifico del progetto, ha sottolineato che questo non significa che verrà proposto tout court di smantellare tutti gli impianti a fune: perché in alcuni casi, anche in stagioni senza neve, funivie, telecabine e seggiovie consentiranno a coloro che non hanno l'allenamento per lunghe camminate di raggiungere incantevoli e rilassanti località in quota, dove potranno dedicarsi ad escursioni facili o ad attività ricreative per tutte le età.

Gli esempi di successo più vicini a noi sono quelli ticinesi del Monte Tamaro e di Cardada-Cimetta, ex stazioni sciistiche a quota medio-bassa irrimediabilmente danneggiate dal cambiamento climatico e riconvertite in centri per le attività outdoor 12 mesi l'anno.

Assieme a Balme, anche Ala di Stura (in foto) sarà coinvolta nel progetto Beyond the snow

Nel corso dei prossimi tre anni, verranno co-progettati e realizzati momenti di sensibilizzazione e formazione in 10 aree pilota distribuite in tutto l'arco alpino, tra cui per l'appunto Ala di Stura e Balme. "Ci si confronterà anche con realtà estere - prosegue Città Metropolitana - che, come la stazione di Metabief, nel Giura francese, hanno già programmato la chiusura degli impianti sciistici entro il prossimo decennio e la riconversione verso nuove attività sportive e ricreative".

L'intento è quello di coinvolgere cittadini e decisori a tutti i livelli tecnici e politici, per garantire che i modelli sviluppati e i percorsi tracciati soddisfino i bisogni delle comunità e dell'ambiente. La sfida, quindi, non è più solo quella di destagionalizzare la frequentazione turistica della montagna, ma quella di trovare nuove proposte interessanti per chi abiterà nelle sempre più calde e invivibili aree urbane della seconda metà del XXI secolo.

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