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A Torrazza Piemonte la prima stazione ad idrogeno della provincia di Torino

Quasi 2 milioni di euro per la realizzazione. Oggi in Italia ce ne sono solo due

Torrazza

Oggi in Italia sono solo 2 gli impianti ad idrogeno

Una stazione di rifornimento a idrogeno a Torrazza Piemonte. La prima della provincia di Torino.

A oggi le stazioni di rifornimento a idrogeno in Italia sono solo due, una a Bolzano e una a Mestre (Venezia). In passato ne sono state aperte altre in varie zone dello Stivale, ma senza particolare fortuna.

Oggi però il Mit vuole riprovarci.

E l'annuncio di un impianto a Torrazza Piemonte l'ha dato questa mattina il consigliere regionale della Lega Gianluca Gavazza, torrazzese.

"Grazie al lavoro del ministro Salvini e dell’assessore regionale Marnati in Piemonte la filiera dell’idrogeno sta diventando realtà e la nostra regione si avvia verso il futuro - dichiara Gianluca Gavazza, consigliere regionale del gruppo Lega Salvini Piemonte -. In seguito all’approvazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dei primi 36 progetti ammessi al finanziamento pubblico, per la realizzazione di stazioni di rifornimento a idrogeno, a Torrazza Piemonte ci sarà un investimento di 1.826.600,00 euro per la realizzazione della prima stazione di rifornimento presente in provincia di Torino".

Gianluca Gavazza, consigliere regionale

"L’impianto rappresenta un passo concreto verso la realizzazione di una rete di distribuzione che permetta la circolazione di mezzi alimentati a idrogeno per promuovere la mobilità sostenibile nel nostro territorio - sottolinea Gianluca Gavazza, Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Piemonte -. In particolare, l’idrogeno ha un grande potenziale di sviluppo nel medio termine come vettore energetico per le automobili, ma soprattutto in settori dei trasporti hard to abate come il trasporto stradale pesante e a lungo raggio".

"In Piemonte saranno investiti circa 16 milioni di euro per la realizzazione delle prime cinque stazioni di rifornimento - conclude il consigliere regionale Gianluca Gavazza -. Lo sviluppo di una rete di stazioni di rifornimento è essenziale per permettere all’idrogeno di dare un apporto decisivo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del sistema italiano".

Il contributo da parte dello Stato sarà di circa 103,5 milioni di euro, finanziati grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), pari a circa il 40% dei 230 milioni di euro stanziati per l’attuazione della misura nel periodo 2021-2026. 

Entro il 2026 diventeranno 38 le stazioni di rifornimento a idrogeno sparse su tutto il territorio nazionale.

In Piemonte in particolare, oltre a quella di Torrazza Piemonte in provincia di Torino, le altre verranno realizzate in provincia di Novara a Vicolungo e in provincia di Alessandria a Tortona, Arquata Scrivia e Belforte Ovada.

Stop alla vendita di auto benzina-diesel dal 2035

Auto e furgoni a benzina e diesel, addio.

Con l'ultimo voto a Strasburgo, l'Europa sceglie di mettere definitivamente al bando a partire dal 2035 la vendita di nuovi veicoli leggeri a motore termico. Un passo - parte del maxi-pacchetto per il Clima 'Fit for 55' - sulla via per portare il Vecchio Continente alle emissioni zero nel 2050 licenziato non senza polemiche dagli eurodeputati in sessione plenaria con 340 voti a favore, 279 contrari e 21 astensioni.

Ecco i punti principali del provvedimento.

1. EMISSIONI ZERO AL 2035 - Il testo prevede di ridurre del 100% le emissioni di auto e furgoni nuovi che emettono CO2 nel 2035. Tradotto: i veicoli leggeri con motore a combustione, alimentate a benzina e diesel, non potranno più essere immatricolati.

2. TARGET INTERMEDI - Entro il 2030 i costruttori dovranno ridurre del 55% le emissioni delle nuove auto immesse sul mercato e del 50% quelle dei nuovi veicoli commerciali.

3. MONITORAGGIO - Bruxelles presenterà entro il 2025 una metodologia per valutare e comunicare i dati sulle emissioni di Co2 durante tutto il ciclo di vita delle auto e dei furgoni venduti sul mercato continentale. Ogni due anni la Commissione europea pubblicherà una relazione per evidenziare i progressi compiuti nell'ambito della mobilità a zero emissioni. Nel 2026 sarà valutata anche la possibilità di mantenere motori ibridi o che utilizzano gli ecocarburanti (e-fuels).

4. DEROGA MOTOR VALLEY - Via libera alla possibilità per i produttori di nicchia (meno di 10mila auto l'anno, o meno di 22mila furgoni all'anno) di continuare a vendere i loro veicoli con i tradizionali motori termici fino al termine del 2035: avranno così un anno in più di tempo per adeguarsi. Un'eccezione cara all'Italia perché tutela le case delle auto di lusso della Motor Valley, come Ferrari, Maserati e Lamborghini. Per chi invece produce meno di mille veicoli l'anno è prevista un'esenzione totale dalle nuove disposizioni Ue.

5. ESCLUSO L'USATO - Nel 2035 le auto alimentate in maniera tradizionale continueranno comunque a circolare: lo stop è rivolto alla vendita dei veicoli nuovi.

6. INCENTIVI - Il cosiddetto bonus Zlev per concedere obiettivi più bassi di riduzione delle emissioni alle case automobilistiche che producono auto a zero emissioni e ibride sarà adattato: ci sono diverse tappe a scalare dal 2025 al 2029, fino alla sua eliminazione nel 2030. 

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