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05 Gennaio 2021 - 10:47
ELKANN JOHN
Nasce Stellantis, quarto costruttore di auto al mondo con più di 8 milioni di auto vendute, alle spalle di Gm, Volkswagen e dell'alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi. Gli azionisti di Fiat Chrysler e Psa hanno dato il via libera alla fusione con oltre il 99% dei voti. L'operazione, messa a punto in poco più di un anno, sarà perfezionata il 16 gennaio e creerà un gruppo che punta a essere leader nella mobilità sostenibile. Il 18 gennaio il titolo di Stellantis, che avrà sede in Olanda come Fca, sarà quotato alle Borse di Milano e Parigi, martedì 19 a New York.
Il nuovo gruppo manterrà tutti i 15 marchi delle due società, avrà 400.000 dipendenti, oltre 180 miliardi di euro di fatturato e permetterà sinergie pari a 5 miliardi di euro all'anno senza chiusura di stabilimenti. Avrà una presenza globale equilibrata grazie alla forte posizione di Psa in Europa e di Fca in Nord America e America Latina, "Stellantis rappresenta l'unione di due partner che condividono la stessa mentalità. Due realtà che si uniscono per costruire qualcosa di unico.
Vogliamo avere un ruolo di primo piano nel prossimo decennio che ridefinirà la mobilità. E' stata questa ambizione a unirci. E' un ulteriore coraggioso passo avanti nel nostro viaggio", sottolinea il presidente di Fca, John Elkann, che presiederà anche Stellantis.
"Abbiamo piena consapevolezza che saremo più forti insieme che separatamente. Siamo pronti per questa fusione, siamo pronti per avviare questo nuovo capitolo della storia delle nostre aziende", spiega il numero uno di Psa, Carlos Tavares che sarà l'amministratore delegato e nei prossimi mesi metterà a punto il nuovo piano industriale.
A Mike Manley, attuale ceo di Fca, saranno affidate le attività nelle Americhe. "il nuovo gruppo rafforzerà la leadership industriale europea nel settore auto. Entrambi i Governi presteranno attenzione al contributo di Stellantis sull'occupazione industriale in Italia e Francia", commentano i ministri Stefano Patuanelli e Bruno Le Maire che ricordano l'importanza del via libera alla fusione della Commissione Europea. Per i sindacati italiani, è un'opportunità ma bisognerà vigilare sull'occupazione in Italia.
"È un fatto certamente positivo per tutto il sistema industriale europeo e una opportunità per l'occupazione, ma ora serve conoscere il piano industriale, aprire il confronto sui nuovi investimenti in Italia e introdurre la partecipazione dei lavoratori nella governance" scrive su twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.
"Ogni fusione nasconde anche dei pericoli, per via delle naturali sinergie che col tempo si sviluppano. A tal riguardo abbiamo ricevuto la formale rassicurazione di Fca che la fusione non determinerà chiusure, ma sul lungo termine l'Italia dovrà saper fare sistema per assicurarsi un ruolo da protagonista", afferma il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella.
"E' un cambiamento storico per l'industria automobilistica e in Italia può rappresentare una possibilità di invertire un trend sul piano produttivo, occupazionale". sostengono la segretaria generale della Fiom, Francesca Re Davide, e il responsabile automotive, Michele De Palma, che chiedono al governo "di fare la propria parte e aprire un confronto". Ai suo azionisti Fca distribuirà un dividendo straordinario condizionato di 1,84 euro per azione ordinaria corrispondente a un totale di circa 2,9 miliardi di euro. Il dividendo non e' destinato ai soci di Psa. Il pagamento e' condizionato a un ulteriore annuncio che confermi che tutti i necessari adempimenti societari propedeutici al completamento della fusione sono stati espletati.
La nascita di Stellantis porta la firma di John Elkann, presidente del nuovo gruppo e numero uno dell'azionista di riferimento Exor che nella società avrà la quota più rilevante, pari al 14,4%. Elkann, nipote dell'Avvocato e suo erede alla guida della galassia Agnelli, ha lavorato a lungo alla ricerca di una grande alleanza, a fianco di Sergio Marchionne con il quale ha condiviso l'esigenza di un consolidamento nel settore dell'auto. Una strada obbligata per sostenere gli ingenti investimenti necessari alle grandi case automobilistiche nella transizione verso l'elettrico e l'idrogeno, la connessione e la guida autonoma.
Obbligata, ma "solo alle giuste condizioni" com'è avvenuto per la fusione con Chrysler. Il primo tentativo, dopo la scomparsa del manager italocanadese, Elkann lo ha fatto a metà del 2019 con Renault, trattando riservatamente con il presidente Jean-Dominique Senard e incontrando il presidente francese Emmanuel Macron. Quando l'accordo sembrava imminente Elkann, confermando i suoi ottimi rapporti con le grandi famiglie internazionali dell'Auto, ne aveva parlato con la famiglia Peugeot. Poi l'intesa non è andato in porto.
Le "giuste condizioni" in quell'alleanza non c'erano perché lo Stato francese avrebbe avuto un ruolo preponderante. Anche in un settore diverso dall'auto come quello delle riassicurazioni Elkann ha fatto saltare il tavolo con la francese Covea che aveva cercato di rimettere in discussione i termini dell'intesa raggiunta per PartnerRe. Il confronto con la famiglia Peugeot, che ha portato alla nascita di Stellantis non è stato semplice anche a causa dell'esplosione dell'epidemia che ha portato Fca e Psa a rinegoziare i termini dell'accordo. E' stato comunque spedito al punto che la chiusura è avvenuta più rapidamente del previsto.
In Stellantis Elkann avrà a fianco un nuovo Marchionne, l'amministratore delegato Carlos Tavares, con cui il nuovo gruppo muoverà i primi passi con il piano industriale da mettere a punto. Nel board c'è un altro esponente della famiglia, Andrea Agnelli, presidente della Juventus: un legame che appare sempre più forte. Intanto, c'è la sfida Ferrari, di cui Elkann è presidente e ad interim anche amministratore delegato: a Maranello dovrà trovare il nuovo ceo e un equilibrio perché tutto funzioni e perché in Formula 1 una stagione così negativa non si può ripetere.
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