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Groscavallo

Nelle Valli di Lanzo un bosco sarà intitolato a Mahsa Amini, vittima del fanatismo

La proposta della minoranza consiliare sarà integrata dall'installazione di una panchina rosa e di un paio di scarpette rosse

Mahsa Amini

Mahsa Amini

Il nome di Mahsa Amini sarà presto associato a un bosco in Val Grande di Lanzo. A Groscavallo per la precisione. Questo perché lunedì sera, in consiglio comunale, il consiglio comunale del paese ha approvato la proposta del gruppo consiliare di minoranza Groscavallo Domani, formato da Fabio Santo, Andrea Parodi e Lorenzo Albry.

La minoranza aveva infatti portato tra i banchi del parlamentino una mozione per intitolare un'area boschiva alla giovane uccisa lo scorso 16 settembre in Iran perché, sostenevano le autorità del paese, non avrebbe indossato correttamente il velo. Dopo la morte, la giovane, che aveva appena ventitré anni, è subito diventata un simbolo delle contestazioni delle donne iraniane contro il governo del Paese.

Groscavallo Domani

Così, il bosco Masha Amini sarà un bosco di proprietà comunale di circa mille metri quadri situato nei pressi della "Stele degli Alpini di Groscavallo" lungo la strada comunale che da Pialpetta sale in frazione Albone. Si tratta di un punto panoramico visibile da diverse zone del paese, dove in molti si fermano ad ammirare la vista mozzafiato. 

La maggioranza consiliare ha aggiunto poi voluto ampliare l'idea del gruppo di opposizione programmando l'installazione di una panchina rosa, simbolo universale della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori femminili e di un paio di scarpette rosse, come mezzo per esprimere solidarietà a tutte le donne discriminate per motivi religiosi, politici o di identità di genere.

Giuseppe Giacomelli, sindaco di Groscavallo

"La proposta della minoranza mi sembrava più che accettabile - racconta il sindaco del paese Giuseppe Giacomelli - e l'abbiamo integrata con l'installazione della panchina e delle scarpette rosse perché riteniamo che, benché Mahsa Amini sia diventata un simbolo importante, esistano tante altre situazioni in cui le donne vivono situazioni di violenza".

"Dopo due mesi è finalmente arrivata questa approvazione - dice invece soddisfatto il capogruppo di minoranza Fabio Santo - si tratta di un gesto puramente simbolico ma dal grande significato, e ci tenevamo che la nostra comunità fosse partecipe su questi temi". 

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