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Il caso
13 Marzo 2023 - 15:06
La tangenziale di Torino (immagine d'archivio)
No Gronda. Lì, enorme, perentorio e scritto a caratteri cubitali con vernice verde e nera.
Non si fermano le proteste degli ecologisti che, durante la scorsa settimana, hanno imbrattato un cartello in Strada della Rezza, il collegamento viario che unisce la collina con Chieri.
Al centro del dibattito, ovviamente, figura la realizzazione della Tangenziale-Est, o “Tangenzialina” o “Gronda-Est”, l’asse viario che dovrebbe passare dalle campagne del chierese e dalla collina, per risolvere finalmente il problema del traffico pesante nei piccoli paesini.
Il cartello in Strada della Rezza (foto de Lecentotorri)
Neanche a farlo apposta, la scorsa settimana in quel di Sciolze un tir si “incastrava” tra le strette vie della città: non che dopo questo evento i dibattiti sulla Tangenziale Est si siano riaperti, ma il collegamento tra i due argomenti è sottinteso. I guidatori di camion e bilici impostano la strada e, in assenza di una tratta di percorrenza opportuna, scelgono di passare per la via più breve, quella della collina.
Il risultato? Lo sappiamo tutti.
Come per magia, si incastra un tir... e spunta un cartello contro la Tangenziale Est.
Sembra che ambientalisti e viabilità proprio non riescano ad andare d’accordo: da un lato c’è chi è stanco di un traffico bloccato e disfunzionale, e dall’altro chi è preoccupato che una colata di grigio cemento possa rovinare il verde della collina, area per altro tutelata dalla preziosa etichetta MaB UNESCO.
Circa due mesi fa Città Metropolitana di Torino aveva accantonato 100mila euro per la realizzazione di uno studio di fattibilità proprio per la Tangenziale Est. E nel mentre? Ordinanze. Questa una delle soluzioni paventate da Torino: ordinanze per limitare il traffico pesante in collina, cosa (peraltro) già proposta e riproposta e che, come è evidente dai racconti di bilici bloccati, non ha mai portato a grandi risultati.
Sembra che tra i due litiganti nessuno abbia voglia di cedere un pezzetto: gli ambientalisti (comitati, Friday for Future e normali cittadini) non smetteranno di protestare e da Torino i progetti sono fermi ai fantomatici “tavoli di lavoro”. E quindi qual è il prospetto? Questo qui: un tir si ribalta e c’è un comunicato contro la Gronda, un camion si incastra... e spunta un cartello.
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