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11 Marzo 2023 - 16:47
Elena Piastra, Marco Cappato, Angela Schifino e Anna Maria Sanfilippo al banchetto delle firme
Liberi. Liberi di scegliere, liberi di vivere e anche liberi di morire. Da “quel” referendum del 2021, l’eutanasia nel nostro paese è un tema scottante, che tragicamente continua a dividere e non trovare abbastanza consensi.
Le azioni a sostegno del suicidio assistito, tuttavia, sul nostro territorio non si sono fermate, ed è proprio in questo contesto che è partita ieri, venerdì 10 marzo, a Settimo Torinese la raccolta firme “Liberi Subito”, per la proposta di legge regionale per la legalizzazione dell’eutanasia. Un evento, quello all’angolo tra via Italia e piazza San Pietro in vincoli, organizzato dalla Cellula Coscioni di Torino e patrocinato dal Comune.
Il banchetto in Via Italia
Moduli per i settimesi e non, carta d’identità in mano e una firma da apporre per aiutare le persone, che da troppo tempo patiscono immani sofferenze, a terminare la loro vita in pace.
“L’esigenza di fondo è quella di impedire che le persone siano costrette a patire troppa sofferenza - spiega Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni - in Italia non abbiamo una legge sul fine vita, per quanto siamo già riusciti ad ottenere alcune conquiste, come il diritto di essere aiutati da un medico se si rientra in alcune condizioni di patologie irreversibili”.
“Il problema arriva poi al momento dell’applicazione pratica - continua Cappato - la sanità è una materia di competenza regionale: casi come quello delle Marche, in cui ci sono voluti 2 anni per ottenere questo diritto di scelta, non si devono più verificare. Continueremo con le nostre azioni di disobbedienza civile, per riuscire finalmente a legalizzare l’eutanasia”.
Marco Cappato e Angela Schifino, consigliera di maggioranza settimese
Il banchetto con carta e penna è stato “aperto” alle 16, e nel giro di un’ora i nomi raccolti erano circa una 50ina. L’obiettivo, in quel di Settimo, tuttavia, è di arrivare a 1500 firme, che rientreranno all’interno delle fatidiche 8000 in Piemonte, scoglio oltre il quale la proposta di legge potrà essere portata in consiglio regionale.
Ma quante possibilità ci sono, in Regione, che questa proposta venga considerata? “Il punto è che questo è un tema etico, che non può avere patria politica o partitica - dice la prima cittadina settimese Elena Piastra - se riusciamo a creare mobilitazione a livello locale e regionale, la speranza è che il governo non possa più far finta che temi del genere non esistano”.
La firma di Elena Piastra
A dare un’idea della giornata, anche Davide Di Mauro, referente di Liberi Subito Piemonte. “La risposta dei cittadini è stata molto buona - afferma - qui non stiamo parlando solo di morte, ma anche di vita. Addirittura ci sono delle persone che ci sono venute a ringraziare per quello che stiamo facendo, perché magari hanno la madre o il padre in situazioni analoghe. La politica deve tenere conto della mobilitazione popolare, perché questo è quello che vuole la gente, poter scegliere”.
La raccolta firme nelle prossime settimane continuerà anche su Torino (con gli eventi sponsorizzati online) e, in quel di Settimo, per apporre la propria firma si potrà andare in Comune, all’anagrafe, all’URP o, ancora, prendendo contatto con le consigliera di maggioranza Angela Schifino.
Una campagna, quella di venerdì, non politica ma di civiltà. Liberi di scegliere. Liberi, liberi subito.
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