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Rivarossa

Dal talento di due donne, nasce la mostra per l'8 marzo

Le fotografie di Donata Ponchia e le poesie di Barbara Barducco diventeranno un evento itinerante

Donata Ponchia e Barbara Barducco

Donata Ponchia e Barbara Barducco

"Donna: Immagini e Poesie". E' questo il titolo del progetto nato dalla collaborazione della fotografa Donata Ponchia e della poetessa Barbara Barducco. Due rivarossesi unite dal loro talento.

Entrambe, infatti nei giorni scorsi sono state premiate dal Crdc di Torino per i lavori presentati: Donata ha vinto il "Premio Donna Fotografa" con il progetto "Il mondo di Zlata" ispirato alla vicenda della famiglia ucraina che Doanta e la sua famiglia ospitano già da un anno; Barbara, invece, ha vinto una menzione sul "Premio Pace e Giustizia Sociale" con la poesia "Non so chi sei" sul tema dei migranti e dell'accoglienza.

Donata Ponchia e Barbara Barducco

Il progetto che ha portato alla nascita della mostra inaugurata sabato pomeriggio al primo piano del palazzo comunale di Rivarossa è nato a fine gennaio.

"Pochissimo tempo per realizzarlo, ma grande passione" commenta Donata Pochia.

In mostra ci sono 50 fotografie che rappresentano donne normali alle prese con la vita, non modelle. E sono accompagnate da 19 poesie.

Sarà ancora possibile visitare la mostra al primo piano del palazzo comunale di Rivarossa, oggi domenica 5 marzo.

"Poi l'evento diventerà itinerante - spiegano le due artiste -. Molti comuni ci hanno chiesto di ospitarla e siamo state lusingate da tanto interesse".

Del progetto, Donata Ponchia racconta:

"È un progetto molto speciale per me. Quando ho contattato Barbara , che è una bravissima poetessa, avevo idea di cercare qualcosa che potesse unire le nostre passioni. Siamo entrambe rivarossesi e tutti sanno quanto io ami questo luogo e quanto io desideri mostrarlo al mondo , sia per lo splendido territorio che lo abita, sia per le persone che lo vivono .
E mentre la nostra collaborazione prendeva forma, mi accorgevo che le poesie di Barbara erano perfette per tutte le meravigliose donne che conosco, per la maggior parte canavesane. Dunque la scelta delle mie fotografie non è caduta sul mio genere preferito , quello del reportage e del racconto fotografico, quello in cui ritrovo maggiormente me stessa, bensì nei ritratti che negli anni ho fatto, negli esperimenti,nello studio della posa, nelle sperimentazioni e soprattutto, nel gioco.
Questa infatti non è la mia “zona comfort”; tutt’altro, è il genere di fotografia in cui sono più tecnicamente carente… eppure questa mostra è nata così, con quei sorrisi, quelle storie, quelle espressioni e quelle vite di donne normali che hanno accettato di giocare con me".


"Sono felice di mostrare loro al mondo, pur conoscendo le “debolezze” delle mie fotografie. Ma i soggetti sono meravigliosi nella loro normalità, così spontanee, alllegre, sensuali, simpatiche, a volte anche drammatiche ma senza dubbio vere, senza filtro, senza finzioni. Le poesie meravigliose di Barbara hanno saputo rafforzare questi ritratti attraverso la forza delle parole".

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