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Perché il Cinema Politeama non interessa più. Nei sogni dell’amministrazione una multisala all’ex Abarth

La titolare del cinema Stefania Delgrosso: "Ci vorrebbe la volontà della politica per valutare una riapertura...". Ma il sindaco Castello ha altri piani

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Il cartello con la scritta “Chiusura Temporanea” sulla bacheca del Politeama è lì dal marzo 2020

Siamo ancora un po’ alla finestra. Il nostro è un settore in sofferenza. Qualcuno ha riaperto, ma tantissimi di quelli che hanno riaperto hanno poi anche richiuso….”.

A parlare è Stefania Delgrosso, titolare con la famiglia da sempre del cinema Teatro Politeama di Chivasso.

Nel marzo 2020, a causa della pandemia, un biglietto comparve all’ingresso: “Chiuso temporaneamente”.

Tre anni dopo, è ancora lì.

Immagini solo cosa costa scaldare un locale così grande, cosa può costare accendere e spegnere le nostre lampade”, spiega, al di là del telefono, Stefania Delgrosso. 

Dici Delgrosso a Chivasso e dici cinema.

Il Cinema e Teatro Politeama alzò il sipario per la prima volta agli inizi del secolo scorso, nel 1925.

Da sempre di proprietà della famiglia Delgrosso, fu voluto ed aperto dai genitori del defunto Pierangelo.

Al momento è gestito dalla figlia di quest'ultimo, Stefania, che si occupa anche della scuola di danza che ha sede nel teatro. Negli anni ha rappresentato un punto di riferimento tanto per il cinema, quanto per il teatro.

Molte produzioni vi hanno trovato una casa accogliente e attrezzata.

Ricordiamo che con i suoi circa 370 posti a sedere rimane lo spazio più ampio in tutta Chivasso per l'organizzazione di eventi culturali. 

Purtroppo a seguito dei DPCM del marzo 2020 il Politeama è temporaneamente chiuso, con la speranza di poter riaprire in tempi migliori, al contrario di altre sale cinematografiche che hanno deciso di far ripartire le proiezioni appena le norme lo avessero consentito.

I cento anni del Cinema

Tra due anni il Politeama compirà cent’anni e non sa quanto ci teniamo noi a poterlo riaprire, ma oggi non è pensabile in queste condizioni - entra nel merito Stefania Delgrosso -. Siamo consapevoli della funzione sociale che ha avuto il Politeama, ma una gestione privata è complicatissima nelle condizioni attuali. Per i costi dell’energia e per il calo del pubblico: la pandemia ha spinto le persone ad abbonarsi alle piattaforme di streaming e per noi del settore è complicato fronteggiare questo tipo di concorrenza”.

L’ingresso, chiuso, del cinema teatro Politeama

La Regione Piemonte solo mercoledì scorso ha annunciato bandi da 20 milioni di euro per sostenere il settore. Solo che di questi, appena 8 milioni andranno ai cinema piemontesi. Il resto alle produzioni di film e serie tv.

Un cinema non può più essere solo un cinema oggi, deve essere tante cose”. Un po’ come lo è stato il Politeama fino al 2019, ospitando le stagioni teatrali di “Chivasso in Scena” del direttore artistico Livio Viano.

Avevo 265 abbonati ad ogni spettacolo”, spiega Viano che al Politeama ha portato attori del calibro di Giannini e Placido.

“Poi tutto è cambiato, compresa l’amministrazione comunale. Ora non lavoro più con Chivasso”, aggiunge il direttore artistico del Teatro di Aosta, raggiunto telefonicamente mentre è in tournée a Roma con uno dei suoi spettacoli.

Abbiamo una capienza tale da poter ospitare congressi, eventi, manifestazioni - prosegue Stefania Delgrosso -. Affittare il cinema per cinque serate l’anno di teatro non è conveniente: ci va una visione più ampia. Ne ho parlato in passato con più di un’amministrazione comunale, per cercare sostegno e coinvolgimento. Noi abbiamo circa 370 posti, siamo il principale teatro e spazio aperto al pubblico della città. Però del Politeama non è mai interessato a nessuna amministrazione. Addirittura adesso spendono soldi (oltre 2 milioni di euro di fondi Pnrr, ndr) per recuperare il Cinecittà e farne un teatro, più piccolo del nostro. Sono scelte della politica, va bene così. Noi abbiamo sempre dato la nostra disponibilità, consapevoli che è necessario fare dei lavori di ammodernamento. Però se non interessa non è colpa nostra…”.

Nonostante i suggerimenti che arrivano dall’opposizione, l’amministrazione comunale del sindaco Claudio Castello al recupero del Politeama non ci pensa proprio. 

Il sogno di Castello: “Una multisala all’ex Abarth”

Il Comune è orientato a guardare altrove: al Cinecittà, dove il progetto del teatro è ormai noto e arcinoto, e ad una multisala nell’area dell’ex pista Abarth, zona ex Lancia per intenderci. Un sogno che Castello aveva fin da bambino, pare.

Claudio Castello sindaco di Chivasso

Il Comune di Chivasso possiede un’area che si presta concretamente alla costruzione di una multisala cinematografica - spiega il sindaco Castello -. Il lotto 4 dell’ultima area del Piano Esecutivo Convenzionato, verso l’ex pista Abarth per intenderci, è stata la zona che mi ha ispirato questa vocazione sin da quando ero assessore. Quindici mila metri quadri di terreno, cinquemila dei quali per superficie pavimentata, sono un interessante progetto di investimento di cui abbiamo parlato ad alcuni imprenditori del settore, già titolari di attività consolidate nel Nord Italia. Veder rifiorire le sale cinematografiche in Italia sarebbe un eloquente segnale di ritorno alla normalità".

Per il Politeama, dunque, le speranze di trovare una sponda nell'amministrazione comunale sono poche poche. Al di là della solidarietà.

"Purtroppo il settore, al quale va tutta la mia solidarietà, è quello tra i più compromessi dalla pandemia: -70% degli incassi rispetto ai livelli pre covid, 170 milioni di euro incassati nel 2021, unico dato in flessione in tutta Europa e la chiusura di circa 500 schermi. E poi purtroppo la Regione Piemonte presenta dei vincoli normativi che non stimolano l’iniziativa privata - aggiunge Castello -. Per coinvolgere le realtà imprenditoriali più serie necessita un business plan attrattivo. E alla domanda del territorio va coniugata una forte volontà politica che ha bisogno di un sostegno a più alti livelli, che non si riveli improduttivo, e a cui non faremo mancare le nostre rivendicazioni perché anche il cinema è cultura".

Meglio investire, secondo il sindaco, sul Cinecittà.

"Fino a qualche anno fa, anche l’ipotesi di un teatro sembrava impossibile per Chivasso - conclude Castello -. Invece, grazie alla caparbietà e alla progettualità di questa amministrazione comunale oggi possiamo dire che quella che finora è stata un’ingiustizia per la tradizione artistica e culturale della città è diventata una possibilità concreta per il territorio con la partecipazione del Comune di Chivasso al bando per i Piani Integrati di Rigenerazione Urbana. Con lo stesso spirito di intraprendenza siamo pronti a percorrere tutte le strade per dotare Chivasso di un’offerta cinematografica che sia sostenibile e virtuosa”. 

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