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Favria

"Non vogliamo pesare sulle tasche dei cittadini, chiediamo al sindaco di collaborare"

D'Aloia e Scalise non riescono a partecipare ai consigli comunali perché lavorano: hanno chiesto di cambiare orario, ma dall'amministrazione fanno orecchio da mercante

Gianni D'Aloia

Gianni D'Aloia

In Bellonecrazia, la particolare variante della democrazia che vige a Favria, non esistono tavoli di lavoro, commissioni per preparare gli atti che finiranno in consiglio o conferenze dei capigruppo. Gli amministratori di oggi si lamentano (forse pure a ragione) dell'illiberalità di chi li ha preceduti, senza però innescare nessun processo di democratizzazione degli spazi amministrativi.

Un esempio? L'abbiamo chiesto a Gianni D'Aloia, consigliere del gruppo di minoranza UniAmo Favria. Da quando la legislatura è cominciata, cioè nel giugno 2022, D'Aloia non è riuscito a prendere parte alle sedute del parlamentino favriese. Nella sua stessa situazione è Antonella Scalise, altra consigliera di minoranza nel gruppo guidato dall'ex assessore Francesco Manfredi.

Il consiglio comunale di Favria

Qual è il motivo? Glielo abbiamo chiesto. "Io ho sempre chiesto - ci dice D'Aloia - all'amministrazione di posticipare l'inizio del consiglio comunale alle ore 21. Questo perché quando faccio il turno pomeridiano, visto che lavoro a Favria, stacco alle 21 e potrei raggiungere il consiglio in cinque minuti". In alternativa, il consiglio potrebbe essere convocato in un giorno in cui tutto i consiglieri possono esserci.

Da giugno 2022 a questa parte, invece, i consigli si svolgono attorno alle 18.30, in giorni in cui a D'Aloia e Scalise è impossibile partecipare. "Mi è stato risposto che l'orario dipendeva dalla disponibilità del segretario comunale, ma non capisco... il segretario è stipendiato dal Comune". D'Aloia, così come Scalise (che ha lo stesso problema) potrebbe beneficiare dei permessi retribuiti in quanto amministratore pubblico.

Il permesso retribuito, secondo la legge, potrebbe essere pari all’intera giornata in cui sono convocati i rispettivi consigli. In più, in caso di consigli svolti in orario serale, i lavoratori hanno diritto di non riprendere il lavoro prima delle ore 8 del giorno successivo; infine, nel caso in cui i lavori dei consigli si protraggano oltre la mezzanotte, hanno diritto di assentarsi dal servizio per l’intera giornata successiva.

Vittorio Bellone, sindaco di Favria

"Ma non voglio farlo - ci dice D'Aloia - perché sarebbe complesso sostituirmi sul posto di lavoro e perché non voglio che questo incida ulteriormente sul bilancio pubblico... Per di più se ho scelto di fare l'amministratore pubblico non è di certo per arricchirmi, ma lo faccio perché mi piace. Al sindaco chiedo solo il buon senso di collaborare...".

L'orario e il giorno del consiglio, ad esempio, potrebbe essere concordato prima: "Quando ero in maggioranza venivano convocati i capigruppo e si chiedeva la disponibilità dei consiglieri - prosegue D'Aloia - mentre qui manca il coinvolgimento. Io sono disposto a collaborare con la maggioranza e anche ad assumere incarichi, perché noi siamo stati eletti per il bene del paese, ma vorrei che ci fosse un tavolo di lavoro adeguato..."

Ci vorrebbe quell'ingrediente segreto che dalla minoranza chiedono da sempre: "Il dialogo, che io penso aiuti a migliorare. Certo è che se non c'è non si va da nessuna parte...".

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