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MaB UNESCO: associazioni escluse dalle discussioni

Le varie associazioni, adesso, si riuniranno il 4 marzo per discutere di idee e progetti

La collina attorno a Torino

Finalmente sembra che l’impasse riguardante le iniziative relative al MaB UNESCO si stia sbloccando, e farlo non è la politica, ma bensì le associazioni. 

Nel 2016, l’agenzia UNESCO delle Nazioni Unite ha deciso di premiare la “Collina Po”, quella attorno a Torino, con il riconoscimento MaB (Man and the Biosphere), prestigioso titolo assegnato a quelle aree di territorio in cui uomo e natura convivono ed interagiscono in perfetta armonia, tutelando paesaggi, habitat, ecosistemi e biodiversità, il tutto in un’ottica di sviluppo sostenibile. La “Collina Po” comprende 85 comuni e una superficie di 1700 km quadrati. In Italia, oltretutto, le riserve MAB sono 20, di cui 3 in Piemonte: di certo, un bel colpo per la collina attorno a Gassino, San Raffaele, Rivalba e comuni limitrofi.

L’etichetta MaB ovviamente è un titolo da sfruttare anche per far conoscere meglio il nostro territorio, incentivare il turismo culturale ed enogastronomico e sviluppare un approccio più rispettoso nei confronti dell’ambiente. 

La qualifica MaB, tuttavia, non è eterna: il titolo dura 10 anni e nel 2026 UNESCO effettuerà i controlli di rito per capire quanto sia stato fatto (e quanto no) e deciderà se riassegnare o meno a questa zona il titolo Man and the Biosphere. 

Qui, apriamo un capitolo. La domanda: “che cosa è stato fatto per il MaB” sorge spontanea, con lo spauracchio della costruzione della Tangenziale Est che pende sul verde delle colline.  La percezione, soprattutto a livello politico e istituzionale, è che negli ultimi anni si sia fatto troppo poco, con scarse iniziative e pochi bandi vinti. 

Circa un mese fa, però, l’assessore al verde pubblico di Città Metropolitana, nonché presidente della Biosfera “Collina Po”, Francesco Tresso, avrebbe convocato a Torino un incontro con tutti i sindaci dei comuni interessati dal MaB, per discutere di future decisioni e progetti in cantiere. 

Francesco Tresso, assessore di Città Metropolitana di Torino

Tutto bene, ma sembra che la cosa non sia piaciuta moltissimo alle associazioni, non convocate al fatidico incontro. E come dargli torto? Soprattutto nel momento in cui negli ultimi anni sono state le associazioni a pulire i sentieri, curare la cartellonistica e occuparsi delle iniziative mirate a valorizzare e a far conoscere l’area.

Detto fatto, le associazioni non sono rimaste con le mani in mano e, negli ultimi mesi, si sono progressivamente attivate al fine di raccogliere idee e proposte per valorizzare l’area. 

“A seguito degli incontri che abbiamo fatto insieme per approfondire la conoscenza del MaB, sono state presentate diverse proposte e progetti che abbiamo raccolto in un dossier che presenteremo al Comitato Esecutivo del MaB perché siano inserite nel futuro Piano di Azione della Riserva - affermano dall’associazione Il Tuo Parco - si tratta di iniziative non solo legate a tematiche sull’ambiente, ma anche a tutto ciò che può sostenere il nostro territorio sul piano educativo, sociale, di salvaguardia e conoscenza culturale, artistica e imprenditoriale”.

Tutte le proposte dalle associazioni, da un lato e dall’altro della collina (Oltrepo e Chieri), sono state raccolte all’interno di un dossier e verranno presentate sabato 4 marzo alle 14.45 presso il Museo Civico del Paesaggio Sonoro, in Piazza Parrocchia a 4 a Riva presso Chieri. 

“È un momento molto importante che costituisce però solo una prima fase di tutta l’azione di costruzione condivisa del Piano di Azione, che ci ha visti coinvolti nella raccolta di proposte e progetti che le associazioni e cittadini hanno voluto condividere - aggiungono - vogliamo continuare dichiarando questo nostro impegno in due modi: con una dichiarazione di intenti con la quale chiediamo alla Riserva MaB la creazione di un tavolo di lavoro coordinato, a cui siano invitate le realtà presenti sul territorio, istituzionali e non, enti locali, terzo settore, imprese scuole e parrocchie, al fine di concretizzare un progetto globale e condiviso sulla Riserva MaB. Il secondo fine è quello di stimolare altri gruppi e cittadini del nostro territorio, al fine di stimolare ancora di più questo processo”.

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