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Un fiume di solidarietà: 12 mila euro raccolti dopo la morte del 22enne Simone Gaia

Era stata aperta una raccolta fondi per trovare nuove cure contro i linfomi

Un fiume di solidarietà: 12 mila euro raccolti dopo la morte del 22enne Simone Gaia

Simone Gaia

Circa un mese fa, il 9 gennaio, raccontavamo del terribile dolore per la morte di Simone Gaia, il 22enne di Leinì ucciso da un linfoma.

Simone Gaia combatteva contro la malattia da un paio d'anni. Anzi, Simone non combatteva (basta con questa retorica della lotta e della sconfitta per chi muore), Simone conviveva con questo male da 2 anni, 2 anni di sofferenze, dolore, qualche sprazzo di gioia, e tanti tentativi di cura. Purtroppo gli ultimi tentativi di cura, però, sono stati vani e Simone se ne è andato, il 9 gennaio.

Poco dopo la sua morte, era partita una raccolta fondi in onore di Simone Gaia. Fondi necessari per sovvenzionare la ricerca medica affinché trovi nuove cure per combattere questa terribile malattia.

Ebbene: la raccolta fondi ha portato grandi risultati. A comunicarli, su Facebook, è la mamma di Simone, Cinzia Pozzato.

"Cari amici, - scrive - la raccolta fondi lanciata in memoria di Simone a favore della Fondazione Italiana Linfomi ha visto un'ampia e generosa partecipazione. Condivido con tutti voi la lettera di gratitudine ricevuta dal Presidente della Fondazione. Grazie di cuore! Simo ti amiamo tanto".

Qui di seguito il testo del dottor Andrès Ferreri, Presidente Fondazione Italiana Linfomi Onlus.

"Gentile Fa miglia Gaia,
a nome della Fondazione Italiana Linfomi desidero esprimere la nostra vicinanza per la perdita di Simone. Sappiamo bene cosa significa affrontare questo dolore ed è per evitarlo a sempre più genitori, familiari, amici che noi, medici e ricercatori della Fil, lavoriamo ogni giorno. I nostri progetti di ricerca coinvolgono circa 1000 pazienti l'anno, provenienti da più dl 150 strutture ospedaliere italiane, con l'obiettivo di trovare terapie sempre più efficaci contro il linfoma e standardizzare le cure sul territorio per contrastare il fenomeno della migrazione sanitaria. In nome di Simone abbiamo assistito nelle ultime settimane a tante dimostrazioni di solidarieta che ci hanno profondamente colpiti e per le quali ringraziamo tutte le persone che hanno scelto di mantenere vivo  il ricordo di Simone attraverso il gesto generoso del sostegno alle attività di ricerca sui linfomi per fronteggiare sempre meglio questa patologia. Complessivamente sono stati raccolti 12.085,00. Queste importanti risorse saranno impiegate per portare avanti i nostri studi, con l'obiettivo di dare speranza ad altri pazienti che stanno affrontando o affronteranno in futuro il linfoma. Prima dl inviarvi un simbolico ma sentito abbraccio, vi rivolgo ancora un sincero grazìe e vi ricordo che i nostri Uffici sono a vostra completa disposizione per informazioni sulle attività di ricerca o altre esigenze, alla mail comunicazione@filinf.it e al telefono 0131033152".

Simone Gaia con sua madre, Cinzia Pozzato

FONDAZIONE

La Fondazione Italiana Linfomi Onlus (FIL) sviluppa progetti di ricerca per la cura dei linfomi, patologie che in Italia colpiscono ogni anno circa 15.000 nuovi pazienti, che significa 40 nuovi casi al giorno, quasi 2 ogni ora.

La ricerca scientifica negli ultimi 20 anni ha contribuito a rendere sempre più guaribile il linfoma (circa l’80% dei Linfomi di Hodgkin e circa il 60% dei Non Hodgkin) e a migliorare la qualità della vita dopo le cure, ma c’è ancora molto, moltissimo da fare.

LA STORIA DELLA FIL

La FIL è la naturale evoluzione dell’Intergruppo Italiano Linfomi (IIL), sorto nel 1994 con la prima riunione svoltasi a Firenze come gruppo di cooperazione spontanea tra clinici e ricercatori impegnati nello studio e nella terapia dei linfomi in Italia. L’attività dell’IIL è stata ufficializzata nel luglio 2004 con la nascita di una Fondazione dotata di personalità giuridica e iscritta al registro delle ONLUS per far collaborare i gruppi attivi preesistenti. L’unione di tali gruppi  in un unico organismo nazionale ha dato vita alla FIL, nata ad Alessandria il 29 settembre 2010.

Fondazione Italiana Linfomi Atto

COSA FACCIAMO

Dall’inizio della sua attività, la FIL ha condotto o collaborato alla gestione di oltre 90 studi clinici per la cura dei linfomi.

Gli studi clinici consistono nella sperimentazione scientifica di nuove forme di trattamento (farmaci nuovi o dosaggi e combinazioni innovative di farmaci già utilizzati regolarmente) o sulla raccolta di dati epidemiologici (incidenza, cause, diagnosi e terapie adottate riguardanti la malattia) su ampi numeri di pazienti. Gli studi clinici sono descritti in un documento detto “protocollo” che definisce gli elementi essenziali dello studio e le modalità pratiche per la sua conduzione.

L’obiettivo di ogni sperimentazione è individuare terapie sempre più efficaci e/o meno tossiche per la cura di una determinata malattia al fine di migliorare la qualità delle cure attraverso il trasferimento nella pratica clinica delle conoscenze acquisite grazie alle sperimentazioni stesse. Gli studi sono condotti contemporaneamente in più centri onco-ematologici italiani sotto la responsabilità di un coordinatore scientifico (Principal Investigator – PI). Sono diretti secondo i principi sanciti dalla legislazione italiana sulla ricerca clinica e approvati dai Comitati Etici e dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) a garanzia della loro correttezza da tutti i punti di vista (legale, scientifico ed etico).

I pazienti, dopo aver ricevuto approfondite informazioni dal medico responsabile dello studio presso il centro ospedaliero di riferimento, hanno la possibilità di esprimere liberamente il loro consenso per la partecipazione alla sperimentazione e avere accesso a farmaci innovativi e/o a nuove tecniche diagnostiche o ai migliori trattamenti disponibili nel campo onco-ematologico al momento della sperimentazione. E’ bene comunque evidenziare che la partecipazione ad una sperimentazione clinica non garantisce ovviamente di per sé la certezza di un esito positivo, ma garantisce comunque la disponibilità di trattamenti almeno pari a quelli esistenti nella pratica clinica per quel tipo di malattia al momento dell’attuazione dello studio. La conduzione di questi studi contribuisce al miglioramento della ricerca sui linfomi attraverso la raccolta di dati clinici (sempre codificati), la loro elaborazione statistica e la pubblicazione su riviste scientifiche  dei  risultati ottenuti al termine della sperimentazione.

Ricerca Linfomi

COMMISSIONI SCIENTIFICHE

La FIL lavora attraverso apposite Commissioni Scientifiche composte da esperti provenienti da diversi centri italiani che si occupano di valutare proposte di studi e fornire indicazioni sulle terapie o sulle tecniche diagnostiche per i diversi tipi di linfoma, oggetto dell’attività di ricerca.

Le Commissioni hanno il compito di valutare in termini di validità scientifica, sostenibilità economica e possibilità di realizzazione, le proposte di studi inoltrate alla FIL da medici e ricercatori. Nel corso delle riunioni delle Commissioni Scientifiche si discutono le proposte di studio, si suggeriscono eventuali modifiche e si valutano le proposte da inoltrare agli organi decisionali  (Ufficio di Presidenza e Comitato Direttivo) per l’approvazione definitiva e l’attivazione presso i centri italiani. Le Commissioni hanno inoltre il compito di seguire lo stato di avanzamento degli studi in corso, presentando eventuali osservazioni allo sperimentatore coordinatore e agli organi direttivi.

Le Commissioni attualmente attive sono: Linfoma di HodgkinLinfomi aggressiviLinfomi indolenti, Linfomi TLinfomi CutaneiLinfomi dell’anzianoLungosoppravviventi, Comorbidità e qualità della vitaStudi BiologiciImaging e RadioimmunoterapiaPatologiRadioterapia.

La FIL si avvale inoltre della collaborazione di una rete di laboratori per le analisi sulla malattia minima residua (MRD).

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