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17 Gennaio 2023 - 23:10
E' stato pubblicato il bando per 625 posti in Piemonte per il Servizio Civile Universale 2023, per il Comitato Regionale del Piemonte di Croce Rossa, a cui si potrà aderire entro il 10 febbraio.
"Anche nel 2023 oltre 90 sedi della Croce Rossa in Piemonte daranno la possibilità a 625 giovani di vivere un anno di esperienza formativa e professionale grazie al Servizio Civile Universale - spiega Vittorio Ferrero, presidente del Comitato Regionale del Piemonte di Croce Rossa -. Dal supporto nelle attività ordinarie, ai servizi sulle ambulanze, fino alle attività sociali e di Protezione Civile, si rinnova anche quest'anno un'opportunità di crescita e sviluppo personale per tanti giovani che, grazie al contatto quotidiano con i nostri volontari, potranno essere di aiuto alla collettività e apprendere soft skills utili per future esperienze lavorative".
In un periodo di incertezza economica e sociale come questo, "è importante segnalare che più di 200 posti sono riservati a giovani con minori opportunità, perché il Servizio Civile è anche solidarietà e impegno per costruire una comunità migliore", conclude.
Con la legge 6 marzo 2001 n. 64 venne istituito il servizio civile nazionale, qualificandolo non più come alternativo e sostitutivo del servizio di leva obbligatorio. Venne inizialmente avviato in fase sperimentale e riservato esclusivamente alle donne e agli uomini inabili alla leva di età fino ai 26 anni.
Il d.lgs 5 aprile 2002, n. 77, che ne regolamentò la disciplina, innalzò anche l'età massima fino ai 28 anni, a partire dal 1º gennaio 2005. Intanto, la sentenza della Corte costituzionale 16 luglio 2004 n. 228 confermò che il dovere costituzionale dei cittadini della difesa della patria può venire svolto in maniera equivalente con modalità diverse e/o estranee alla difesa militare.
La sentenza della Suprema Corte di Cassazione n. 228 del 2004 ribadì quanto in precedenza affermato dalla sentenza del 1985; con DPCM del 18 febbraio 2004 è stato istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri un "Comitato di consulenza per la difesa civile non armata e nonviolenta" (DCNAN).
La legge 23 agosto 2004, n. 226 che determinò la sospensione alle chiamate al servizio militare di leva in Italia, a partire dal 1º gennaio 2005, pose fine di fatto anche al servizio civile obbligatorio, trasformando quindi il servizio civile nazionale come esperienza autonoma e slegata dagli obblighi militari, venendo quindi a essere accessibile anche a tutti i cittadini di sesso maschile che non abbiano prestato il servizio militare. Della gestione e coordinamento a livello nazionale se ne occupa, a partire dal 2012, il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale.
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