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09 Gennaio 2023 - 19:59
Il Palio dei Borghi compie 30 anni
Trent’anni di Palio dei Borghi. Il 2023 sarà un anno speciale per la città di Ciriè e per la manifestazione più sentita qui in città.
Era il 1993 quando il Palio ri-nasceva dopo quasi trent’anni di silenzio.
Da allora, solo la pandemia è riuscito a fermarlo cancellando l’edizione 2021.
“Sarà un’edizione speciale - commenta il consigliere comunale Davide D’Agostino -. Bisognerà celebrare degnamente i 30 anni della manifestazione e la ripresa dopo la pandemia. Per questo motivo intendo chiedere formalmente cosa intenda fare l’amministrazione guidata dal sindaco Loredana Devietti”.
Il riferimento è a contributi a sostegno dell’evento.
“Sarà un tema da affrontare in Consiglio - anticipa D’Agostino -. Come intende sostenere la manifestazione nel trentennale e in una fase delicata della sua storia. Perché è chiaro: il Palio deve crescere, evolversi. Altrimenti si esaurirà con i suoi organizzatori. C’è gente che organizza l’evento da trent’anni. Non gli si può certo chiedere di continuare per altri trenta. Ed è per questo che serve nuova linfa. Dei contributi per sostenere progetti in grado di far crescere il Palio coinvolgendo anche altre persone”.
Il Comune ogni anno stanzia un contributo per l’evento.
“L’amministrazione mette 12/13 mila euro circa l’anno. Un po’ di più negli anni del Palio, un po’ di meno in quelli del Palietto - spiega D’Agostino. Per i trent’anni e per dare una svolta che guardi al futuro si auspica che ne verranno stanziati di più”.
Per D’Agostino bisognerebbe avere un occhio di riguardo in più per i Borghi.
“Solo una volta, in tanti anni, è accaduto che venisse dato un contributo diretto ai Borghi. Tutti gli altri anni sono sempre stati assegnati a La Spada nella Rocca che poi pensa a distribuirli”.
Che tipo di contributo servirebbe?
“Sicuramente non a pioggia, non serve una mancetta o una cena pagata in più. Bisognerebbe che ad essere premiati fossero dei progetti in grado di dare gambe più lunghe alla manifestazione in una sorta di gara di idee. Penso, ad esempio al mondo che ruota intorno ai costumi del Palio. Ci sono saperi, competenze, anni di studio, intorno a quegli abiti. Pensare che tutto ciò andrà perduto con chi se ne è sempre occupato, è impensabile. Sarebbe bello pensare ad un modo per trasmettere tutto questo. Ecco cosa intendo quando dico che bisogna dare nuovo slancio alla manifestazione. Penso semplicemente al futuro. E se non iniziamo a pensarci fin da ora, un futuro il Palio rischia di non averlo”.
Il primo Palio venne organizzato nel 1962 e rievocava il passaggio di Ciriè da feudo a marchesato, avvenuto nel 1576. Al vincitore veniva offerto uno stendardo disegnato e le sfilate avvenivano senza divise e costumi sfarzosi, con abiti presi in affitto per i soli personaggi storici. I giochi che si svolgevano al campo sportivo comunale erano tratti dalle feste popolari, come l’albero della cuccagna, la corsa dei barili, il tunnel nei sacchi, la corsa con i trampoli e la caccia al coniglio. Dopo quasi trent’anni di silenzio, nel 1993 un gruppo di amici appartenenti ad alcune associazioni cittadine volle riportare a Ciriè il Palio dei Borghi.
Nacque così l’associazione “La Spada nella Rocca”, costituita sia da appartenenti alle realtà associative locali, sia da rappresentanti dei sei borghi: Devesi, Loreto, Borgo Nuovo Rossetti, San Martino, San Rocco e Santo Sudario.
Il comitato organizzatore ebbe da subito il sostegno del Comune di Ciriè e delle associazioni dei commercianti.
Nel 1993 si realizzò dunque la prima edizione de “La Spada nella Rocca”, manifestazione storico-sportiva ambientata nel 1300, con rappresentazioni teatrali , cortei in costume, tornei equestri e giochi di impronta medievale. Da allora la manifestazione si ripete ogni due anni, arricchendosi di nuove esperienze e portando a Ciriè migliaia di persone che assistono al Corteo Storico e alle gare tra i Borghi.
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