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06 Gennaio 2023 - 01:00
Solo ieri sono approdati 74 migranti a Lampedusa
Non spetta all'Unione Europea analizzare "il contenuto del decreto" ma indipendentemente da cosa l'Italia stia facendo "i Paesi membri devono rispettare la legge internazionale e la legge del mare: salvare vite in mare è un obbligo morale e legale".
E' quanto ha puntualizzato oggi la portavoce della Commissione Ue, Anitta Hipper, in relazione al provvedimento del governo che stabilisce un nuovo codice di condotta sulle attività di salvataggio in mare da parte delle ong.
Un provvedimento contro il quale fanno fronte comune le Organizzazioni non governative con un duro documento unitario con cui chiedono "a tutti i membri del Parlamento italiano di opporsi impedendone così la conversione in legge".
Le ong impegnate nella attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale esprimono "preoccupazione" per quello che definiscono come "l'ultimo tentativo di un governo europeo" di "ostacolare l'assistenza alle persone in difficoltà in mare".
Per gli attivisti, il nuovo decreto "ridurrà le capacità di soccorso in mare e renderà ancora più pericoloso il Mediterraneo, una delle rotte migratorie più letali al mondo".
Tra le regole inserite nel provvedimento c'è anche quella che impone ai soccorritori di chiedere subito un porto sicuro senza sostare ulteriormente in mare dopo l'intervento.
Per le ong questo aspetto del decreto "contraddice l'obbligo del comandante di prestare assistenza immediata alle persone in difficoltà: un elemento aggravato dalla recente politica del governo di assegnare più frequentemente 'porti lontani', che distano fino a quattro giorni di navigazione dall'ultima posizione delle navi".
Secondo le organizzazioni, nel suo complesso il provvedimento voluto dal governo Meloni "contraddice il diritto marittimo internazionale, i diritti umani e il diritto europeo".
Nel dl sui flussi si indica, inoltre, di formalizzare la richiesta di asilo da parte dei profughi già sulla nave. Pena multe fino a 50mila euro e confisca dell'imbarcazione.
Sulla possibilità che un primo screening dei richiedenti asilo vada a fatto a bordo da Bruxelles ribadiscono che "i cittadini di Paesi terzi presenti nel territorio degli Stati membri, compreso il territorio marino, possono richiedere asilo".
Per Libera, sono state introdotte "norme eticamente inaccettabili, che riducono fortemente la possibilità per le ong di porsi come un'ancora di salvataggio per i migranti. Nessun decreto, nessuna norma può criminalizzare la solidarietà e la giustizia sociale".
Intanto, complice anche le buone condizioni del mare, sono ripresi gli sbarchi: in 74 sono approdati a Lampedusa, dove è stato recuperato il cadavere di un uomo a poca distanza dalla scogliera di Cala Uccello, dopo che il barcone di 12 metri sul quale viaggiavano è stato soccorso dalla motovedetta Cp319 della Guardia costiera.
I migranti hanno dichiarato di essere originari di Egitto e Sudan e di essere salpati alle 10 di mercoledìda Zawiya, in Libia.
In queste ore le navi ong sono praticamente quasi tutte ferme nei porti, fatta eccezione dalla Ocean Viking ripartita da Ravenna e per la Geo Barents, salpata verso l'area Sar da Taranto dopo avere sbarcato 85 persone.
Le prossime operazioni di salvataggio, quindi, saranno le prime con le nuove regole in vigore. L'ultimo intervento della nave di Medici Senza Frontiere non ha infatti violato il nuovo dispositivo in quanto la norma è entrata in vigore quando i migranti soccorsi erano già a bordo dell'imbarcazione.
A Vignate, nel Milanese, quattro cittadini afghani, di cui un minorenne, sono stai denunciati dai carabinieri per violazione delle leggi sull'immigrazione. Il gruppo è stato individuato a bordo di un rimorchio di un Tir proveniente da Trieste.
E' stato il conducente del mezzo ad allertare le forze dell'ordine perché insospettito dal rumore che proveniva dal rimorchio.
Infine la Guardia costiera tunisina ha bloccato una decina di partenze irregolari, salvando in mare 270 persone a bordo di imbarcazioni in difficoltà.
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