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Città del Vaticano
05 Gennaio 2023 - 15:26
Alle otto di mattina, la cupola della basilica di San Pietro è avvolta dalla nebbia. L'aria è pungente, l'umidità bagna i sampietrini. I posti a sedere sono già occupati e le guardie svizzere indicano ai fedeli dove potranno seguire in piedi i funerali di Benedetto XVI.
Qualcuno però, alla destra del presepe guardando la basilica, rimane fermo davanti al varco che conduce al centro della piazza. Spiega di avere una "prenotazione fatta online" e che avrebbe diritto a sedersi per seguire la messa. I gendarmi rispondono che "sono stati truffati".
Non c'era bisogno infatti di alcuna prenotazione. E' una folla silenziosa quella che segue la celebrazione, nonostante in piazza ci siano 50mila persone, secondo le stime della gendarmeria. Tra i presenti c'è chi legge in anticipo il libretto della messa, chi si confessa con i religiosi che si confondono tra i laici, chi culla un neonato.
C'è una bambina di appena quattro mesi tra le braccia della mamma, insieme a loro c'è il papà. Sono arrivati da Marsiglia. Un'altra donna ha con sé sua figlia di tre mesi. Viene dalla Germania e ha vissuto in Baviera, dove è nato Joseph Ratzinger.
"E' stato un grande Papa a cui voglio dire grazie", spiega. Quando arriva il momento dell'eucaristia, la comunione viene distribuita anche in piazza.
Qualcuno, dopo averla ricevuta, si inginocchia per pregare sui sampietrini bagnati, mentre cominciano ad alzarsi intorno gli striscioni per il Papa emerito.
Quando il feretro lascia la piazza, accompagnato da un applauso e dal coro "Benedetto, Benedetto", Marco, che viene da Novara, mostra una fotografia di Ratzinger vestito da papa, ha gli occhi lucidi.
"Mi ha fatto riavvicinare alla Chiesa. Prima vedevo le cose con più distacco - dice -. Ha ripristinato la tradizione, era un uomo aperto a tutte le possibilità".
Con lui c'è Don Gianmario che ogni anno incontrava Ratzinger a Castel Gandolfo, il 15 agosto.
"Mi manca il suo magistero illuminato e illuminante", spiega. Mentre i fedeli lasciano la piazza, una banda bavarese suona i propri inni. Uomini e donne indossano abiti tradizionali, dietro di loro si forma un corteo che percorre via della Conciliazione. "Siamo circa 200 in tutto", spiegano. Aldilà delle transenne che sono rimaste c'è poi una donna che indossa un cartello. Viene dalla Germania, non ha seguito il funerale. E' qui per protestare contro "ciò che insabbia la Chiesa", dice.
"Ratzinger combatteva per le cose giuste. Ma non ha lottato abbastanza, doveva alzare di più la voce", conclude.
Poi guarda il cartello che porta legato a sé e rimane in via della Conciliazione mentre le persone vanno via.
I funerali solenni si sono conclusi con il momento liturgico del 'commiato', attraverso il quale il Papa emerito è affidato a Dio.
Un momento di preghiera e di commozione: prima che la bara di Benedetto XVI lasciasse il sagrato di San Pietro, Francesco si è alzato in piedi e ha messo la mano sul feretro.
E infreddoliti in una Roma insolitamente avvolta dalla nebbia, politici, capi di Stato e rappresentanti religiosi sono arrivati trafelati, stamane, a San Pietro, per rendere l'ultimo omaggio a Papa Ratzinger. Presenti, tra gli altri, il presidente Mattarella, la premier Meloni e l'ex premier Draghi.
Circa 50mila i fedeli che hanno partecipato alle esequie
Mentre si stava concludendo il rito delle esequie del Papa emerito Joseph Ratzinger, dopo l'ultimo 'Amen' pronunciato da Papa Francesco, la folla di fedeli presente in piazza ha scandito a piena voce il grido "Santo subito!".
"Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell'udire definitivamente e per sempre la sua voce". Lo ha detto il Papa, arrivato in sedia a rotelle a Piazza San Pietro, nell'omelia per i funerali di Benedetto XVI chiedendo di "affidare il nostro fratello alle mani del Padre: che queste mani di misericordia trovino la sua lampada accesa con l'olio del Vangelo, che egli ha sparso e testimoniato durante la sua vita".
La celebrazione dei funerali di Benedetto XVI è stata preceduta dalla recita del rosario. La bara di Ratzinger è stata collocata sul sagrato. Sopra la bara è stato collocato un Vangelo aperto.
E' stato un lungo e commovente applauso ad accogliere a Piazza San Pietro l'arrivo della bara di Benedetto XVI trasportata dai sediari.
Piazza San Pietro è già piena alle prime ore di una giornata nebbiosa. Bandiere tedesche sventolano nel cielo e la corsa per un posto a sedere è serrata. Il primo blocco davanti alla chiesa è già tutto pieno. In giro diversi striscioni con la scritta "Danke Benedikt" e un fiume di gente ancora si appresta ad arrivare per superare i controlli e avere così accesso alla piazza per l'ultimo saluto al papa emerito.
Sono arrivati all'alba, e forse anche prima, le migliaia di fedeli che oggi parteciperanno ai funerali di Benedetto XVI a Piazza San Pietro.
Alle 6.30 già era molto lunga la fila che arrivava dal lato di Porta Sant'Anna. La zona intorno al Vaticano è tutta transennata fino alla fine di Via della Conciliazione e per accedere ai varchi, dove ci sono i controlli della sicurezza, occorre fare lunghi giri. Di fatto via della Conciliazione non può essere attraversata neanche a piedi. Grande il dispiegamento delle forze di sicurezza e i mezzi dei vigili del fuoco e della polizia che si vedono nelle piazze vicine. Alla cerimonia sono attese centomila persone.
Quasi duecentomila persone in tre giorni (195 mila) hanno reso omaggio al papa emerito, scomparso il 31 dicembre, a 95 anni, e la cui salma è rimasta esposta per 72 ore all'interno della Basilica simbolo della cristianità. Un'onda ininterrotta di fedeli e turisti, come quelli attesi per la giornata di domani, quando papa Francesco presiederà le esequie per l'ultimo saluto al suo predecessore. "E' stato un grande maestro di catechesi", le parole di Bergoglio dall'Aula Paolo VI dove ha tenuto la tradizionale udienza generale del mercoledì. "Il suo pensiero acuto e garbato - ha aggiunto - non è stato autoreferenziale, ma ecclesiale, perché sempre ha voluto accompagnarci all'incontro con Gesù".
In rappresentanza degli Stati Uniti c'era l'ambasciatrice presso la Santa Sede, Joe Donnell. Nella prima fila dei posti delle autorità, accanto al Capo dello Stato Sergio Mattarella - che guidava una delle due delegazioni ufficiali - sedeva la premier Giorgia Meloni in tailleur pantalone nero, camicia bianca e cappotto scuro sul quale ben presto la premier ha messo un grande copri spalle grigio, per ripararsi dal freddo e dall'umidità.
Anche Mattarella, sul cappotto nero, indossava una sciarpa scura. Accanto al presidente della Repubblica, il segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, mons. Paul Richard Gallagher mentre a fianco di Meloni sedeva, accompagnata dal marito Filippo, la regina Matilde del Belgio, che sui capelli biondi raccolti, indossava un velo nero ed aveva una ricca collana di perle al collo. L'altra delegazione era guidata dal presidente tedesco Franck Walter Steinmeir, abito e cravatta rigorosamente neri, accanto alla moglie Elke Buedenbender, un sottile velo di trucco, collana di perle e cappotto scuro.
Con loro, tra gli altri, il cancelliere Olaf Scholz. In prima fila, nei posti alla destra del feretro guardando la basilica, le persone che in questi anni, e fino all'ultimo momento, si sono prese cura di Benedetto XVI: il segretario monsignore Georg Gaenswein e le 'memores', le consacrate laiche della fraternità di Comunione e Liberazione.
Nel settore della delegazione italiana spiccava l'ex premier Mario Draghi, cappotto nero e sciarpone blu, che prima dell'inizio della cerimonia si è intrattenuto a parlare con il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Presenti, tra gli altri, il presidente della Camera Lorenzo Fontana e i ministri Gennaro Sangiuliano, Carlo Nordio, Anna Maria Bernini, Alessandra Locatelli, Guido Crosetto, con il senatore Maurizio Gasparri e l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti.
Numerose le teste coronate, tutte a 'titolo personale' in quanto le uniche delegazioni ufficiali previste dal cerimoniale erano quella italiana e quella tedesca. Tra i presenti, il presidente polacco Andrzej Duda, quello portoghese, Marcelo Nuno Duarte Rebelo De Sousa e il presidente della Lituania Gitanas Nauseda.
In prima fila anche la regina di Spagna Sofia, in cappotto nero e orecchini di perle. La Casa Savoia era rappresentata da Clotilde e Vittoria.
Numerosi i leader religiosi: il metropolita della chiesa russa Antonij di Volokolamsk e una delegazione del Patriarcato ortodosso di Costantinopoli, una delegazione della comunità ebraica di Roma, il presidente dell'Ucoi Yassine Lafram e il vicepresidente della Coreis Yahya Pallavicini. Forte infine la presenza degli ecclesiastici arrivata dal Paese di Benedetto.
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