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04 Gennaio 2023 - 14:15
Don Roberto Repole
L'arcivescovo di Torino, monsignor Roberto Repole, ha presieduto questo pomeriggio, nella basilica della Consolata, una celebrazione eucaristica in suffragio del Papa emerito Benedetto XVI, deceduto lo scorso 31 dicembre. "Purtroppo noi siamo troppo figli di quel relativismo che lui ha giustamente condannato e che ci ha insegnato a vedere come una minaccia - ha detto ai fedeli Repole all'inizio della funzione -. Per cui siamo sempre soliti mettere in evidenza i nostri gusti: 'questo Papa mi piace, quell'altro mi piace di meno'".
Secondo Repole invece "dovremmo ritornare a scoprire che c'è un'importanza nel Papa chiunque egli sia, perché svolge un servizio all'unità della Chiesa, che è un servizio anche pesante da svolgere. Ci va tanta passione, come quella che aveva lui per Gesù Cristo e la Chiesa, per svolgerlo soprattutto quando si è negli anni dell'anzianità, negli anni della malattia".
Papa Benedetto XVI
Nell'omelia monsignor Repole ha sottolineato che "ciò che colpisce di Benedetto XVI è che sia stato un uomo, un credente, un prete, un vescovo, un Papa, che non ha mai cessato di camminare nella relazione con Cristo, con tutte le potenzialità di cui disponeva, non ultima la potenzialità intellettuale che lo ha reso il teologo che è stato e che ha fatto si che si esprimesse anche in una più profonda conoscenza di Dio e nel magistero di questa conoscenza per tutti noi".
"Commemorarlo oggi è anche chiedere umilmente per ciascuno di noi di camminare sempre per diventare sempre più simili a lui, affinché il tempo della nostra vita non sia un tempo perso, ma sia il tempo di una sempre più maggiore immersione nella relazione con Cristo", ha concluso Repole.
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