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Tre anni senza Marisa, che dedicò la vita ai diritti dei disabili

Marisa Bettassa era un'intellettuale, un'attivista e una donna difficile da dimenticare, che ha segnato profondamente la storia del territorio

Marisa Bettassa e Giancarlo Ferrari di Volare Alto

Marisa Bettassa e Giancarlo Ferrari di Volare Alto

Finisce anche quest'anno solare, ma non il lavoro delle associazioni come Volare Alto, il sodalizio presieduto dallo psicologo Giancarlo Ferrari che da sempre si occupa di lavorare per l'autonomia e l'indipendenza delle persone con disabilità. Il 1 gennaio, l'inizio dell'anno nuovo, per Giancarlo e per l'associazione tutta sarà un anniversario particolare.

Il 1 gennaio del 2020, infatti, ci lasciava Marisa Bettassa, moglie di Giancarlo Ferrari, anche lei psicologa nonché presidente di Volare Alto. Una vita, quella di Marisa, spesa tra l'attività intellettuale e la lotta per i diritti del disabile. Una lotta appassionata che condusse fino alla fine assieme a Giancarlo.

Due figure, quelle di Giancarlo e Marisa che, unite da un legame indissolubile, hanno segnato profondamente la storia del territorio canavesano e anche quella delle lotte per l'autonomia del disabile. Giancarlo ha fatto avere al nostro giornale alcune parole meravigliose, dedicate tutte a Marisa e alla sua lotta.

"La pace, cardine del pensiero di Marisa"

"Ormai l’anno sta per morire - racconta il presidente di Volare Alto - e attendiamo il nuovo sperando che ci porti pace e serenità. Purtroppo vicino a noi la pace è alquanto traballante e incerta, ogni giorno si consumano terribili massacri per la guerra mietendo vittime innocenti". 

La pace era un punto cardine anche nel pensiero  di Marisa Bettassa, perché "la sua vita - spiega Ferrari - è stata continuamente ispirata da questo sentimento; ogni suo gesto, ogni sua azione aveva questa direzione. Era convinta che con questo impulso si potessero stabilire definitivamente e in modo duraturo i diritti umani tra gli uomini. Ci ha lasciati il primo gennaio del 2020. L’ha fatto in punta di piedi semplicemente non respirando più: posso dire che ha lasciato questo mondo in pace!"

Marisa ha vissuto con una disabilità molto grave, "ma - racconta il marito - ha saputo trasformarla in una forza incredibile, facendola diventare un espediente potente che avrebbe potuto sfondare porte irremovibili, il suo coraggio era indescrivibile, la sua tenacia  faceva continuamente tessere progetti, incontri, colloqui. Assomigliava allo scoglio, contro cui s’infrangono continuamente le onde ed esso rimane fermo e intorno ad esso si agita il bollir delle acque".

Giancarlo Ferrari, presidente di Volare Alto

"I ragazzi dell'associazione erano come figli suoi"

Negli ultimi vent’anni da presidente della Associazione Volare Alto Marisa ha seguito, come sempre con determinazione e devozione i ragazzi dell'associazione, arrivando a considerarli addirittura figli suoi. Come tutte le mamme, si era preso a cuore il loro futuro.

E da questo spirito nacque anche il progetto “Mai Soli”, un percorso alternativo alla vecchia  concezione "che relegava il disabile in un istituto - commenta Ferrari -. Noi abbiamo invece voluto dare vita a una nuova realtà abitativa basata sull’autonomia del disabile. Con grande entusiasmo abbiamo posato la prima pietra nel 2011 nella casa di Nole in via S. Vito, 78. Purtroppo il destino non ha permesso a Marisa di vedere il completamento del Progetto". 

Condividendo la vita per quarantadue anni "abbiamo avuto molte occasioni d’incontro con tantissime persone con le quali abbiamo avuto la possibilità di camminare insieme per brevi tratti. Sono convinto che questi momenti siano stati determinati da una vera e profonda amicizia per entrambi che non possono cadere nel vuoto. Marisa desiderava avere una vita piena di interessi e sempre pronta a prodigarsi per gli altri: esordiva continuamente 'Non bisogna stare con le mani in mano ma darsi da fare per il bene comune'. Mi manca la sua presenza. Mi ha lasciato in eredità un impegno gravoso da portare avanti ma se penso alle sue difficoltà unite al suo coraggio non posso tirarmi indietro".

                                                                                    

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