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Ambiente

"Qui non si producono rifiuti", viaggio nel comune piemontese più virtuoso d'Italia

Barone Canavese anche quest'anno è in vetta alla classifica nazionale di Legambiente dal 2017

Il sindaco Bertinato con l'assessore Matteo Marnati

Barone è ancora una volta in vetta alla classifica nazionale dei comuni "Ricicloni".

Sono 590 i Comuni classificati da Legambiente come "Rifiuti Free". E tra questi, proprio Barone.

Un traguardo che il comune canavesano guidato dal sindaco Alessio Bertinato, raggiunge ininterrottamente dal 2017. 

Quest'anno si è classificato secondo subito dopo Pecetto Valenza in provincia di Alessandria. 

"Con il 92% di raccolta differenziata - spiega Bertinato) noi saremmo primi. Loro, infatti raggiungono il 77%. Ma è nei chili di rifiuto indifferenziato prodotto che loro ci battono: noi siamo a 59,7 chili l'anno pro capite di rifiuto indifferenziato, loro
a 57,8. Due chili che ci sono costati il secondo posto. In poche parole, loro producono poco indifferenziato, ma differenziano peggio di noi. Qui a Barone, invece, tutto al contrario".

Con quel 92 percento di raccolta differenziata, Barone non può certo ambire a migliorare ancora su questo fronte: "Si considera praticamente raggiunto l'obiettivo" spiega il sindaco.

E allora, qual è il prossimo obiettivo?

"La riduzione della produzione di rifiuto indifferenziato. E' questa la strada da percorrere" spiega il sindaco.

E quali strategie avete in mente?

"Campagne di comunicazione mirate. Quella è l'unica via percorribile".

La rivoluzione, in tema di rifiuti, a Barone è arrivata nel 2004 quando l'allora sindaco, Sergio Bogetti (tutt'ora in consiglio comunale al fianco di Bertinato), mise allo studio un innovativo sistema di raccolta differenziato chiamato, poi Iso Barone. Fino a quel momento i risultati della raccolta differenziata erano davvero deludenti. Si attestavano ad un 15% circa. Non di più. Un dato in linea con quello degli altri comuni, d'altronde. 

Nel 2017 Barone ha ricevuto per la prima volta questo importante riconoscimento

"Fu un progetto importante - racconta Bertinato -. Venne studiato dal Comune e reso operativo grazie ad Scs. Partì una fase sperimentale, poi il sistema decollò ed ora è adottato da ben 63 Comuni del territorio". 

Con uguali risultati?

"Beh, non proprio. E' indubbiamente il metodo migliore, ma bisogna applicarlo. Per avere dei risultati bisogna crederci. E a crederci per prima dev'essere l'amministrazione comunale".

Avete mai pensato di brevettarlo?

"Il nostro obiettivo è che la raccolta differenziata venga fatta al meglio in più comuni possibili. La ricaduta positiva sarebbe per tutti. Certo, ci abbiamo pensato, ma il rischio è che lo vadano ad adottare meno comuni. E non è nell'interesse di nessuno. Confidiamo, invece che lo usino in molti e che ne sperimentino le potenzialità fino in fondo".

Qual è la marcia in più di Barone?

"Beh, innanzitutto siamo riusciti ad azzerare la produzione di organico grazie all'auto-smaltimento in compostiera o con il conferimento nella compostiera di comunità per chi non ha la possibilità di averne una in casa. Si chiama Joraform ed è un macchinario svedese acquistato nel 2013 dall'amministrazione Bogetti. Quella è stata la prima svolta".

E poi cos'altro avete fatto?

"Abbiamo introdotto la raccolta puntuale per l'indifferenziato. Viene calcolata in base al numero di sacchi che vengono esposti da ogni nucleo familiare. Si tratta di sacchi di plastica trasparenti e identificabili grazie ad un codice. Hanno la capacità di 110 litri. Equivalgono a 5 chilogrammi. Quando è pieno viene messo fuori nel giorno di raccolta e il sistema lo conteggia. un meccanismo facile facile, ma efficace".

Barone ha 573 abitanti. Essere un comune piccolo vi favorisce?

"Sicuramente c'è una grande attenzione per il paese. Poi non abbiamo flussi turistici, né realtà imprenditoriali. Se qui ci fosse una casa di riposo, già solo con la produzione di pannoloni usa e getta non mi consentirebbe di raggiungere gli obiettivi. Noi siamo in un buon punto della classifica con 59 chili l'anno. I Comuni più virtuosi ne produco 30, ma le città come Torino sono a 200".

La differenziata è solo per i piccoli comuni, dunque?

"Assolutamente no. Volere è potere e città come Parma, con il 75 percento di raccolta differenziata, lo dimostrano"

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