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Ivrea
06 Dicembre 2022 - 16:41
Auser
Giù le mani dall'Auser Argento Vivo. La notizia sullo "sfratto" dai locali di via Arduino, data da questo giornale questa mattina, tutto poteva fare salvo che passare inosservata e, infatti, sono in tanti ad averci chiamato in redazione. Tutti, chi più chi meno, con il dito puntato sulla vicesindaca Elisabetta Piccoli. Sarebbe stata lei che da sei mesi a questa parte avrebbe cominciato a rompere le scatole... Lei che avrebbe proposto loro di lasciare gran parte dello spazio all'associazione "Picche". Sempre lei ad aver fatto mille questioni sulle spese per il riscaldamento che, in base al Comodato d'uso, sono a carico dell'Amministrazione comunale. "Ci ha detto che gli costiamo 20 mila euro all'anno.... Ma com'è possibile...? Tutte balle..." inforca un socio...
E i soci, all'Auser, sono davvero tanti, a centinaia potremmo dire. Da anni frequentano un luogo in cui hanno a disposizione circa 380 metri quadri (un salone, una biblioteca, una cucina, alcune stanze più un ripostiglio).
La Piccoli, stando a quel che siamo riusciti a capire avrebbe proposto loro di "farsi più in là" limitando la presenza alle due stanzette, quindi lasciare tutto il resto ai Picche, che peraltro rappresentano in città un unicum tra gli aranceri, cioè l'unica delle squadre ad avere bisogno di locali del Comune.
"Facciamo il contrario, due stanze ai Picche e quando hanno bisogno del salone ce lo chiedono..." commenta un altro...
Picche? Auser? Sembra di essere entrati nel metaverso o in una puntata di "Oggi le comiche". Ma com'è possibile che all'Amministrazione comunale venga in mente di tagliare le gambe ad un'associazione di volontariato come questa?
Forse qualcosa sfugge ed è il ruolo dell'Auser, un'associazione completamente concentrata sula fascia anziana della popolazione con particolare riguardo a chi non è "motorizzato". Parliamo di più di mille accompagnamenti all'anno per visite medico, di cure, di servizi alla persona, di sostegno alle fragilità e di contrasto alla solitudine. Un servizio sociale a tutti gli effetti anche se da queste parti pare che l'assessore agli affari sociali Giorgia Povolo nessuno l'abbia mai vista....
Si aggiungono le tante iniziative organizzate nei locali di via Arduino, dalla danza, alla ginnastica dolce, passando dai laboratori. Insomma il salone non è solo utile ma indispensabile.
Qui peraltro fino a prima della pandemia gli anziani potevano anche venire a fare pranzo alla modica spesa di 8 euro.... "Poi - ci racconta uno dei frequentatori - è arrivato un controllo (chissà chi lo ha mandato....?). Han detto che ci volevano le licenze e s'è chiusa la cucina.. Un disastro per tanti...".
"Qualche anno fa l'Amministrazione comunale ci chiese la disponibilità di gestire anche un centro in piazza Boves (127 metri quadrati ndr) e noi accettammo... - ci racconta un altro degli associati... - Ora pare che vogliano dare quei locali ad un gruppo di giovani...".
Insomma "clientelismo elettorale" allo stato puro e non è escluso che l'obiettivo sia proprio quello di accontentare qualche consigliere comunale.
C’è quasi da non crederci ma tant'è!
Tutto scritto nero su bianco in uno degli ultimi provvedimenti “appiccicati” all’albo pretorio. Da strofinare gli occhi più e più volte nella speranza di non aver letto bene. Eppure è lì.
La delibera fa riferimento ad una riunione di giunta presieduta dalla Vicesindaca Elisabetta Piccoli (assente il sindaco, e l’assessore Michele Cafarelli) in cui si è deciso, senza tanti patimenti di animo, di recedere dal contratto di “Comodato d’uso gratuito” con l’Associazione Auser Argento Vivo.
“Il contratto in oggetto - si legge nella delibera del 29 novembre - prevede la gratuità dei locali, del riscaldamento dei medesimi, delle spese relative all’acqua e di quelle condominiali, mentre per le utenze elettriche e per il gas è previsto un rimborso solo nel caso in cui queste siano superiori ad euro 5.000,00”.
E ancora: “Si ritiene pertanto opportuno rivedere le condizioni di assegnazione dei locali oggetto del contratto rep 9978, considerata la situazione generale vigente, che ha visto un notevole incremento dei costi energetici e dei materiali e rende necessario richiedere una contribuzione onerosa per l’utilizzo dei medesimi…”.
Insomma l’Amministrazione comunale dice di volerli mandare a quel paese e dà la colpa alla crisi economica.
Elisabetta Piccoli, vicesindaca
E pensare che qualche mese fa sui giornali, a proposito di Auser, sembrava proprio si volesse andare in tutt’altra direzione.
Alla ribalta su alcuni giornali l’accordo con l’Associazione Aranceri Picche per la manutenzione a loro carico del giardinetto del Castellazzo o giardino dell’Auser, situato a strapiombo sulla fontana di Camillo Olivetti.
Molto in sintesi la gestione veniva affidata ai Picche che avrebbero potuto sfruttarlo per un certo numero di giorni all’anno ma l’accesso sarebbe stato libero a tutti, agli anziani dell’Auser, ai ragazzi del centro diurno del Consorzio Inrete, e, infine, “a quei cittadini che non hanno a disposizione un cortile, un giardino e non sanno dove festeggiare i compleanni dei loro figli, dei loro nipoti”.
A raccontare il “sogno” che prendeva forma, colore e sostanza, c’era di nuovo lei, la vicesindaca con delega al Patrimonio Elisabetta Piccoli
«Diventerà una sala Santa Marta a cielo aperto - aveva più o meno commentate -Vale anche per chi vorrà fare un evento culturale, un matrimonio, qualsiasi tipo di festa…”
E poi una lunga serie di elogi agli aranceri “che hanno al loro interno le risorse necessarie per occuparsi di un luogo”.
Sempre Piccoli e in quel contesto però già aveva accennato che un parte dei locali sarebbero prima o poi andati in mano ai Picche.
“Torneranno a usare quella che fu la loro storica casa che affaccia sul terrazzo e che ad ogni Carnevale vede srotolare il loro mitico bandierone….”- dichiarava con la verve di Napoleone il conquistare..
Ora delle due l’una. O Piccoli ha in testa delle cose e non ha avuto il tempo di spiegarle bene ai soggetti interessati, o non le ha e sta navigndo a vista. Di certo scrivere quello che si è scritto in delibera non sta facendo bene ai membri dell’Auser e agli anziani che la frequentano. C’è chi non dorme la notte. C’è chi ha già cominciato a chiedere aiuto... C’è molta preoccupazione e senso di sconforto...
C'è già stata una riunione l'altro ieri. Sono già stata informate le Opposizioni ed è già in programma una conferenza stampa nel nuovo anno.
Domanda. Non sarà per caso che qualcuno, tra le file della maggioranza, ha letto da qualche parte che l’Auser nasce come una costola dello Spi Cgil e ci ha visto Satana in persona? Vedremo...!. Di sicuro non può essere il consigliere comunale Tony Cuomo che in passato e anche di recente ha contributo - e pure tanto - alla sopravvivenza dell'Associazione...
Altra domanda... Il sindaco Stefano Sertoli ce l'avrà un pensiero su tutto questo? Boh?
"Una cosa è certa - commenta infine un altro dei soci - se l'Amministrazione comunale dovesse mandarci via da qui o assegnarci solo due stanze, non riuscendo più a fare quel che facciamo, inevitabilmente saremmo costretti a chiudere e la chiusura comporterà conseguenze anche per tutte le sedi Auser dell'eporediese che da un punto di vista contabile gravitano su di noi...".
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