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Carotaggi a Punta Corna: e ora che si fa?

Durante l'ultimo consiglio comunale, la minoranza lemiese di Progetto Paese ha fatto qualche domanda al sindaco

Carotaggi a Punta Corna: e ora che si fa?

(foto di repertorio)

"La nostra interrogazione ha fatto aprire gli occhi a molti consiglieri di Lemie, ed è stato messo in evidenza che non bisogna essere troppo aperti, come è stato Usseglio, nei confronti dell'azienda australiana ma neanche troppo chiusi come Balme". Se Mimmo Dellisanti, consigliere di minoranza a Lemie, dovesse fare un bilancio della discussione che ha avuto luogo durante l'ultimo consiglio comunale, sarebbe positivo.

Il tema caldo l'ha portato lui assieme al suo gruppo, Progetto Paese, tramite un'interrogazione. Si tratta dei carotaggi a Punta Corna che verranno effettuati l'anno prossimo dall'australiana Strategic Minerals con l'obiettivo di capire se ci sono i margini per cominciare la ricerca mineraria di cobalto, argento e altri minerali.

Mimmo Dellisanti, consigliere di Progetto Paese

Un'operazione che ha diviso amministratori e cittadini: c'è chi, come Gianni Castagneri, sindaco di Balme, ha optato per la resistenza. L'amministrazione da lui guidata ha infatti formalizzato con una delibera la propria opposizione al progetto. C'è poi chi assume un atteggiamento più cauto.

I carotaggi interesseranno soprattutto le aree di Balme e di Usseglio. Lemie, che si trova nella stessa valle di Usseglio, sarebbe toccata solo marginalmente sia dai carotaggi che dalle eventuali operazioni estrattive. Ciò non significa - è il ragionamento di Dellisanti - che il consiglio comunale della città non debba prendere una posizione.

Gianni Castagneri sindaco di Balme

"I nostri dubbi sono tanti - prosegue Dellisanti -. Ad esempio, abbiamo sottolineato come le richieste di Usseglio per la fideiussione da un milione di euro in garanzia del ripristino dei luoghi non sia stata accettata dall'azienda australiana...". Restano quindi per Dellisanti una serie di aspetti che vanno chiariti al più presto.

Anche perché la posta in gioco, dal punto di vista ambientale, è altissima: "Esistono ancora nei nostri territori gli 'usi civici' che hanno ancora un ruolo fondamentale nella protezione ambientale, sopratutto nelle aree protette come le nostre Valli, e un alto valore culturale, economico e sociale per le comunità".

Punta Corna (foto di Beppe Leyduan)

In tutto ciò, per il consigliere, resta centrale il ruolo politico dell'Unione Montana Alpi Graie. Che però, a parer suo, avrebbe forse dovuto comportarsi diversamente: "L'Unione Montana Alpi Graie - dice infatti Dellisanti - ha dato un parere paesaggistico positivo, senza averlo chiesto in primis ai Comuni interessati, mentre la giunta di Lemie ha deciso di aspettare la partenza dei lavori in modo da avere i risultati dei carotaggi per esprimersi".

Anche perché per ora nessuno avrebbe contattato l'esecutivo lemiese guidato da Daniele Gabriele. Il sindaco, rispondendo all'interrogazione di Dellisanti, ha però dichiarato di condividere la "necessità di approfondire l'impatto ambientale ed economico che l'eventuale richiesta di concessione di estrazione potrebbe generare sui territori potenzialmente interessati".

Daniele Gabriele, sindaco di Lemie

Ciononostante, alla richiesta della minoranza di promuovere un consiglio congiunto con Usseglio e Balme, la risposta di Gabriele è stata, per il momento, negativa: "Ritengo prematuro - scrive il sindaco nel verbale pubblicato all'albo pretorio - promuovere un consiglio congiunto in quanto non avremmo ancora a disposizione i risultati delle ricerche minerarie che, da programma, si concluderano nel 2023".

"Stando a quanto dichiarato dal sindaco - aggiunge Dellisanti - loro non sono mai stati contattati da nessuno, e ad oggi non sono stati assunti piani o strategie da parte dell'amministrazione. Ad ogni modo, noi, dopo il periodo natalizio, andremo avanti sentendo anche altre voci, perché ambiente e territorio devono essere sempre protetti".

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