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Sos pronto soccorso: banditi tre concorsi

Si cercano disperatamente medici urgentisti per l'ospedale di Ciriè, ma vanno bene anche chirurghi e internisti

Pronto Soccorso Ciriè

Pronto soccorso allo sbando, in balia dei gettonisti che partono da Roma per turni di lavoro in strutture che forse non rivedranno nemmeno più.

Non è un problema solo dell'ospedale di Ciriè, ma è certo che il problema qui c'è ed è anche grave.

Il tema è diventato argomento di discussione anche in Consiglio Regionale dove ieri, Monica Canalis, vice segretaria PD Piemonte e consigliera regionale ha presentato una question Time supportata anche da , segretario Pd Ciriè e capogruppo in consiglio comunale.

MONICA CANALIS. consigliera regionale PD e FEDERICO FERRARA consigliere comunale a Ciriè e segretario cittadino PD

Canalis ha chiesto l'adozione di "misure urgenti" per far fronte all'emergenza Ciriè.

L'Assessore Regionale Luigi Genesio Icardi ha sfoderato le sue migliori carte, in risposta all'interrogazione, parlando di tre bandi emessi, di cui l'ultimo proprio in questi giorni. In più, non trovandosi urgentisti neppure con il lumicino, sono stati banditi ulteriori concorsi per assumere chirurghi e internisti per sopperire a questa gravissima mancanza.

LA QUESTION TIME DEL PD

La gravità delle condizioni del reparto di emergenza e urgenza dell'ospedale di Ciriè e di altri ospedali piemontesi impone alla Regione e al Governo di assumere alcune misure urgenti: non solo inserire gli specializzandi, ma anche migliorare la programmazione universitaria delle borse di specializzazione, predisporre percorsi di post acuzie per liberare posti letto ed evitare intasamento dei pronto soccorso e ricoveri inappropriati, riconoscere il carattere di lavoro usurante per la professione del medico di emergenza e prevedere incentivi per questi specifici contratti, in particolare negli ospedali periferici o a maggior flusso.

In merito al Question Time discusso oggi in Consiglio Regionale, accogliamo quindi con favore la risposta dell’assessore Icardi, in cui si illustrano le misure assunte recentemente:


·       La creazione della SC (STRUTTURA COMPLESSA) DEA di Ciriè;
·       da Aprile 2022 l’entrata in carica del nuovo Direttore della SC DEA di Ciriè;
·       la promozione di 3 concorsi (l’ultimo in questi giorni);
·       la promozione di concorsi per assumere medici di specialità equipollente e quindi impiegabili presso il pronto soccorso (in particolare specialisti in chirurgia generale e medicina interna);
·       l’autorizzazione del pagamento di 100 €/h per gli specialisti che prestano servizio da altre ASL presso i PP.SS. Regionali;

Siamo invece critici rispetto alla recente aggiudicazione di una gara ad evidenza pubblica per garantire, attraverso l’impiego di società di servizi esterna, la continuità del servizio. Pur consapevoli delle difficoltà generali di reperimento di medici per gli ospedali periferici, crediamo infatti nell’importanza di difendere la natura pubblica e universalistica della nostra sanità, oggi così minacciata dai tentativi di privatizzazione operati.
L’ospedale di Ciriè è punto di riferimento per un ampio territorio connotato da perifericità e orografia montana, comprendendo sia il ciriacese sia le Valli di Lanzo. Continueremo ad insistere sulla sua salvaguardia.

LA RISPOSTA DI ICARDI

«La carenza di medici nei Pronto soccorso è assodata a livello nazionale. Per quanto riguarda nello specifico l’ospedale di Ciriè, negli ultimi 18 mesi è stata istituita la struttura complessa DEA (Dipartimento di emergenza e accettazione), in cui opera da aprile un nuovo direttore. Sono stati banditi tre concorsi, l’ultimo dei quali in questi giorni, a cui si aggiungono altri concorsi banditi per assumere medici di specialità equipollente e, quindi, impiegabili in pronto soccorso, in particolare specialisti in chirurgia generale medicina interna».

Così l’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, in risposta ad un’interrogazione sulle azioni per dotare il Dea di Ciriè di un numero adeguato di medici.

«La Regione – continua Icardi - ha autorizzato il pagamento di cento euro all’ora per gli specialisti che prestano servizio da altre Asl nei Pronto soccorso regionali ed è stata aggiudicata una gara ad evidenza pubblica per garantire, attraverso l’impiego di una società di servizi esterna, la continuità del servizio. Grazie a queste azioni e al prezioso contributo degli altri specialisti dell’ospedale, che effettuano turni in pronto soccorso, il Dea di Ciriè sta registrando, nonostante le difficoltà, un miglioramento delle proprie performance».

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