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Trasporti
26 Novembre 2022 - 15:49
La giunta regionale della Valle d’Aosta ha deliberato nei giorni scorsi l’acquisto di 3 treni elettrici. Si tratta di mezzi “omogenei” - fa sapere l’amministrazione regionale - ai 5 bimodali della svizzera Stadler rail già in circolazione e predisposti anche per “un’eventuale futura ri-trasformazione in bimodali, nel caso di impedimenti nel prosieguo del progetto di elettrificazione” della linea Aosta-Ivrea.
Qualcuno se li ricorda ancora i treni a vapore?
“Con l’arrivo dei nuovi treni, che si aggiungeranno a quelli che nel frattempo metterà in esercizio Trenitalia, - spiega il governatore valdostano Erik Lavevaz - si potranno progressivamente risolvere i problemi di affollamento che si verificano sulle corse maggiormente utilizzati dagli studenti e dai pendolari”.
Per realizzare questa operazione la giunta ha approvato una modifica alla Convenzione stipulata nel 2021 con il ministero delle Infrastrutture per l’utilizzo dei fondi statali Fsc (Fondo per lo sviluppo e la coesione), cui saranno aggiunti altri 5,4 milioni di fondi statali e 10,7 milioni di fondi regionali, per una spesa totale di 41 milioni 476 mila euro. “Con questa operazione - aggiunge Lavevaz - si mettono al sicuro 25,3 milioni di fondi Fsc e si fa una scelta che valorizza pienamente l’intervento di elettrificazione previsto dal Pnrr, perché i nuovi treni saranno già disponibili in esercizio quando sarà riaperta la linea al termine dei lavori”, previsto entro il dicembre 2026.
Lavevaz evidenzia che “dopo il completamento dei lavori di elettrificazione i cinque treni bimodali che sono già in servizio potranno continuare a viaggiare in modalità elettrica oppure essere convertiti in treni elettrici uguali ai nuovi tre che saranno acquistati”.
Che altro dire salvo “chi vivrà vedrà”. Vedrà o vedremo se si risolveranno i problemi di sovraffollamento che si verificano soprattutto nella tratta Ivrea-Chivasso. Resta l’amaro in bocca per un servizio ferroviario che a quanto pare continua ad essere gestito da Aosta senza alcuna condivisione con la Regione Piemonte, men che meno con il Comune di Ivrea... Resta il problema dei bimodali con tre carrozze e tre sono davvero troppo poche.
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