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Linea ferroviaria
02 Novembre 2022 - 22:54
Capitan Ventosa su un treno bimodale della tratta ferroviaria Torino Aosta
La tratta Aosta-Ivrea-Chivasso-Torino continua a mietere polemiche a tutto spiano. E' di oggi la lamentela di una pendolare. Si chiama Maurilia Ognibene. "Nonostante l'intervento di striscia la notizia - ci scrive - i disservizi sulla linea in oggetto continuano imperterriti: dalla riapertura delle scuole il regionale 11354 da Novara per Ivrea non è mai arrivato in orario (sempre 10/15 minuti ritardo). Il treno effettua tutte le fermate possibili e immaginabili anche se a Candia Canavese o Mercenasco non sale e non scende alcun passeggero...".
E poi la cronaca disperata.... "Oggi 02/11/2022 il regionale veloce 2717 da Torino per Aosta è riuscito ad accumulare addirittura 40 min ritardo. Sempre oggi il regionale veloce 2732 da Aosta per Torino è stato limitato ad Ivrea ed è arrivato con 40 minuti di ritardo; il cambio da ivrea a torino in coincidenza con il 2732 ha accumulato un ora di ritardo. Di tutto ciò nulla è stato comunicato ai passeggeri né stamane né oggi pomeriggio. Inoltre oggi pomeriggio in stazione ad Ivrea non è stato neppure segnalato che sarebbe partito in precedenza il regionale 11334 ... I passeggeri del 2732 semplicemente se lo sono visti passare davanti al naso...".
Insomma le solite storie di ordinaria disperazione, anche se qualcosa a dire il vero si sta muovendo nel verso giusto. A segnalarlo è stato l'ex consigliere comunale e ex assessore del Comune di Ivrea Andrea Benedino, anche lui pendolare.
"Non so dire se è un caso o una notizia, ma oggi per la prima volta da molto tempo a questa parte il treno regionale delle 18.34 da Torino Porta Susa a Ivrea, pur in ritardo di 10 minuti (non si può avere tutto dalla vita, lo so..bisogna sapersi accontentare..) è stato effettuato con i vecchi treni regionali con 5 ampie carrozze anziché con i nuovi e fiammeggianti ma piccoli e poco capienti trenini rossi della Valle d'Aosta (in cui - per dire - all'andata questa mattina si viaggiava con tutti i posti occupati e i corridoi pieni di gente in piedi da Ivrea fino a Torino tanti erano i viaggiatori). Vedremo nei prossimi giorni se è stato un caso isolato (come temo) o il segno che qualcuno sta finalmente dando ascolto alle proteste dei pendolari ripristinando almeno nelle ore di punta una maggiore capienza dei treni...".
E sarebbe, quello dell'utilizzo dei vecchi treni al posto dei bimodali della Valle d'Aosta già una mezza vittoria per la quale bisogneresti dire grazie a Capitan Ventosa di "Striscia la notizia" e al grande rumore provocato dalla notizia dei treni "pollaio".
Se n'era discusso in un recente consiglio comunale proprio a Ivrea e grazie ad una mozione del Pd. Al centro del dibattito la necessità di far sedere attorno ad un tavolo (e lo avrebbe dovuto fare il sindaco Stefano Sertoli) gli assessori regionali ai trasporti del Piemonte e della Valle d’Aosta per risolvere una volta per tutte il problema dell’esiguità delle carrozze negli orari di punta. Un problema che c’era anche prima della pandemia e che avrebbe dovuto essere risolto proprio in ragione di essa.
E invece? E invece la Valle d’Aosta che ha investito sui treni bimodali, composti da sole tre carrozze e non allungabili, prima della pandemia sottolineava di volerli utilizzare solo in momenti “morti” della giornata, dopo la pandemia ha cominciato a farli viaggiare anche negli orari di punta, al mattino e alla sera. Dopodiché c’è un problema.
C’è che decide tutto la Valle d’Aosta e il Piemonte sta a guardare.
“Non è accettabile che decidano loro anche per noi… – aveva inforcato il consigliere comunale del Fabrizio Dulla chiedendo al sindaco di affrontare con serietà questo argomento – Gli appalti della Valle d’Aosta si basano principalmente su risorse ministeriali. Il denaro pubblico è anche dei piemontesi….”.
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