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Il caso Rostagno

"Noi nell'altro sottopasso abbiamo messo un semaforo..."

Il consigliere di minoranza felettese ed ex sindaco Stefano Filiberto interviene sulla condanna a Rostagno

Stefano Filiberto

Stefano Filiberto

Prima che sulla condanna inflitta al sindaco di Rivarolo Alberto Rostagno, il consigliere di minoranza felettese Stefano Filiberto, che di Feletto è stato anche sindaco, ha qualcosa da dire sulla manifestazione dei sindaci di venerdì scorso. 

“A me non piace - dice - l’atteggiamento della sinistra, per cui quando viene condannato qualcuno della parte avversa chiede di rispettare le sentenze, mentre quando viene condannato qualcuno dei loro pensa che la giustizia sia troppo giusta”. Filiberto si riferisce alla presenza massiccia di sindaci di centrosinistra alla manifestazione di venerdì.

I sindaci in piazza venerdì

Eppure, qualcuno di centrodestra c’era. “Qualcuno li avrà coartati...” risponde... 

Ad ogni modo, tra chi, convintamente, è sceso in piazza al fianco di Rostagno c’era la sindaca di Feletto, Maria Cristina Ferrero. “Lei è di sinistra - afferma Filiberto - e visto che dice di comunicare molto coi propri consiglieri mi chiedo cosa penseranno loro, che non sono tutti di sinistra...”. 

“Io, prima di scendere in piazza avrei voluto leggere le motivazioni della sentenza...”.

Ferrero e Filiberto

In realtà, una sua idea, lui, ce l’avrebbe pure dell’episodio per cui Rostagno è stato condannato. Per il semplice fatto che si trovava lì nel momento in cui è accaduto. “Ho visto delle scene molto forti quella notte” racconta. Anche lui, come Bertot e Raimondo, sapeva che “quel sottopasso si era già allagato più volte”. 

Per risolvere il problema degli allagamenti aveva anche adottato, quando era sindaco, una misura ad hoc sull’altro sottopasso che collega Rivarolo e Feletto che, a differenza di quello in cui ha perso la vita Zabena, ricade sotto la “giurisdizione” dell’amministrazione felettese.

“Lì avevamo messo un semaforo, che sarebbe scattato sul rosso qualora il sottopasso si fosse allagato. Abbiamo anche incentivato le idrovore e fatto tutti i lavori del caso”. Insomma, per lui, “obbligo di un sindaco è confrontarsi coi responsabili per chiedere: come è messa questa situazione?”.

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