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Robassomero

Piscina comunale: finalmente c'è il bando

Le condizioni sono le stesse della manifestazione di interesse che l'amministrazione aveva pubblicato negli scorsi mesi

La piscina avrà un nuovo gestore

La piscina avrà un nuovo gestore

Dopo tante discussioni e tantissime polemiche, è arrivato finalmente il bando con cui verrà selezionato il futuro gestore della piscina robassomerese di piazza degli Alpini. L'impianto è chiuso dagli albori della pandemia da Covid-19, quando la società che la gestiva, la River Borgaro, non è più riuscita a tenerla in piedi.

Piazza Degli Alpini, dove è situata la struttura che ospitava la piscina

Da quel momento è cominciato un iter accidentato che ha portato l'amministrazione comunale, guidata da Rosalia Mangani, a ottenere le chiavi della piscina solo il 3 maggio del 2021. Da lì era cominciato il percorso che aveva portato, il 24 giugno, alla pubblicazione della manifestazione d'interesse che avrebbe dovuto sondare il numero di gestori che avrebbero potuto occuparsi della piscina.

Il post del Comune di Robassomero con cui si annunciava la ripresa in mano della piscina

Non si è mai potuto conoscere il numero esatto di candidati che hanno partecipato alla manifestazione d'interesse. C'era chi parlava di quattro, chi anche di cinque o sei. L'unico dato certo era che, finalmente, dopo tante promesse e dopo tanta attesa, si sapeva che qualcuno che avrebbe potuto riaprire il servizio c'era.

Il passo successivo alla manifestazione di interesse era il bando, e proprio il bando è stato pubblicato il 15 novembre sul sito della centrale unica di committenza dell'Unione dei Comuni del Ciriacese e del Basso Canavese. La scadenza per la presentazione delle candidature è stata fissata al 13 dicembre.

Le caratteristiche del bando

La concessione avrà la durata di cinque anni, ma il Comune potrà riservarsi di rinnovare per altri cinque anni il contratto. La concessione ha un valore complessivo, che include quindi tutti e cinque gli anni di durata, di 1 milione 144mila 288,60 euro presunti. L’aggiudicatario dovrà inoltre pagare un canone annuale che partirà da una base d’asta di mille euro. 

Il nuovo gestore, oltre ad occuparsi, com'è ovvio, della gestione dell'impianto natatorio, attiverà anche un servizio ristoro, che potrà essere svolto o garantendo la preparazione sul momento di alimenti e bevande o installando delle macchinette.

Il Concessionario assumerà a proprio carico tutte le spese relative al funzionamento e alla manutenzione ordinaria dell’impianto natatorio, degli impianti tecnologici, dei servizi annessi, delle attrezzature, degli arredi, dell’edificio e quant’altro necessario per mantenere l’intera struttura immobiliare in condizione di efficienza, compresa la riparazione di guasti e/o la sostituzione di parti o componenti, nonché il loro stato di assoluta igiene e pulizia.

Gli interventi di carattere straordinario, però, saranno a carico dell’amministrazione comunale, ad esclusione di tutte le riparazioni determinate da danni fatti dal Concessionario.

Il gestore della struttura, però, dovrà intestarsi tutte le utenze necessarie per la conduzione e gestione dell’impianto (fornitura di acqua, gas, energia elettrica, utenze telefoniche) i cui costi saranno a suo totale carico. Anche la Tari verrà pagata dal nuovo gestore.

Il Concessionario potrà stabilire gli orari di apertura dell’impianto, fermo restando che, dal 1° settembre al 31 luglio, dovrà essere rispettato il un orario minimo che l'amministrazione ha così stabilito: 8 ore giornaliere di apertura al pubblico nei giorni feriali e 6 ore giornaliere di apertura al pubblico la domenica e i giorni festivi.

Un punto importante: il nuovo gestore dovrà consegnare annualmente un rendiconto di gestione e un bilancio consuntivo. Dovrebbe essere così evitata, almeno in linea teorica, la replica del "caso River", che, stando a quello che raccontano gli amministratori comunali, non consegnava i bilanci a fine anno...

Secondo punto del capitolato d'appalto da tenere d'occhio è quello relativo all'eventuale risoluzione del contratto. Con la River, infatti, il problema si era presentato negli ultimi mesi di gestione, quando la società non aveva accettato di riconsegnare immediatamente le chiavi all'amministrazione nonostante la piscina non fosse più, di fatto, aperta.

La differenza tra il caso di Robassomero e quello degli altri Comuni (come Borgaro e Ciriè) dove la River gestiva le piscine è che in quei casi la società pagava un mutuo. Non potendo più sostenerlo e non pagando più le rate, quindi, la River era stata costretta a cedere le strutture nelle mani dei Comuni.

Secondo quanto recita il capitolato, in questo caso la consegna delle chiavi dovrà avvenire, tra gli altri casi, qualora il futuro gestore non pagasse due mensilità consecutive del canone di affitto della struttura. 

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