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15 Novembre 2022 - 22:54
Province di nuovo nell'occhio del ciclone. Per un possibile 'ritorno al passato' auspicato da molti ma mai tradotto in realtà. Dito puntato sulla legge 56 del 2014, la cosiddetta Delrio, colpevole agli occhi di molti di aver azzerato l'operatività di primo livello delle Province.
E c'è una novità, introdotta nelle ultime ore attraverso un ddl annunciato dal senatore di Fratelli d'Italia, Marco Silvestroni, che bypasserebbe il vecchio testo, rilanciando contestualmente il principio "della sovranità popolare". Parole che naturalmente hanno incontrato il favore dell'Upi, l'Unione delle Province d'Italia.
Marco Silvestroni
"È necessario il superamento della legge Delrio perché non può essere attuata, poiché le Province sono ancora previste dalla Costituzione e mantengono le competenze sull'edilizia scolastica, sulla tutela e valorizzazione dell'ambiente, sui trasporti e sulle strade provinciali", ha spiegato Silvestroni.
A suo modo di vedere è necessario "ripristinare la sovranità popolare sancita dall'articolo 1 della Costituzione attraverso la sola modalità costituzionalmente prevista, cioè il suffragio universale, e la reintroduzione dell'elezione diretta del presidente e dei consiglieri della provincia e, ovviamente, l'elezione diretta a suffragio universale per il sindaco e i consiglieri metropolitani".
Parole che hanno trovato il sostegno di Nello Musumeci, ministro della Protezione civile e Politiche del Mare - e anche ex presidente per dieci anni della Provincia di Catania - che per questi enti ha parlato di "grave deficit di partecipazione democratica", colpa di "uno stallo gestionale causato da una riforma irragionevole che dovrebbe suggerire ad ogni forza politica la inderogabile necessità di mettere mano alle modifiche di legge non più rinviabili".
Nello Musumeci
Soddisfatto, almeno per ora, il presidente dell'Upi Michele de Pascale, che esprime apprezzamento per la volontà espressa dalle forze di maggioranza "sulla necessità e sull'urgenza di rivedere in questa legislatura le norme ordinamentali sulle Province". Si tratta, aggiunge, "di restituire forza e dignità non tanto alle Province quanto ai territori, con un sistema elettorale degno di una delle istituzioni costitutive della Repubblica e funzioni e risorse in grado di assicurare servizi efficienti ai cittadini e di semplificare la burocrazia e l'amministrazione locale".
Michele De Pascale
Non a caso la piattaforma programmatica presentata a Milano pochi giorni fa dall'Upi in vista dell'avvio della XIX legislatura ha previsto la nascita di una 'nuova Provincia', capace di recuperare "la fondamentale legittimazione popolare che sancisce la terzietà degli amministratori rispetto alle comunità locali".
Come accennato, sono stati molti negli anni ad annunciare, senza però arrivare in porto, una revisione della legge Delrio. Senza andare troppo a ritroso nel tempo, è utile ricordare le parole di febbraio scorso di Mariastella Gelmini, titolare nel governo Draghi degli Affari regionali, che parlò di riforma delle Province come un passo "ineludibile e non più rinviabile a causa della necessità di garantire un normale funzionamento degli organi, di consolidarne le funzioni fondamentali e di giungere finalmente alla revisione del sistema elettorale".
Mariastella Gelmini
Intenti che sono stati rilanciati solo pochi giorni fa dal suo omologo nell'attuale esecutivo, Roberto Calderoli, che ha detto di voler ristabilire l'elezione diretta del presidente e del Consiglio provinciale, con una simultanea attribuzione in forma diretta delle competenze locali.
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