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Cafasse - Monasterolo

Mancano i sacerdoti: la chiesa di borgata rischia di chiudere?

Fonti interne all'ambiente ecclesiastico raccontano di chiusura futura di quella di frazione Monasterolo...

La crisi delle vocazioni sta rendendo difficile trovare nuovi sacerdoti

La crisi delle vocazioni sta rendendo difficile trovare nuovi sacerdoti

Dal 7 maggio di quest'anno Monsignor Roberto Repole è il nuovo arcivescovo di Torino. L'ordinazione episcopale è avvenuta nel Duomo di Torino in un’atmosfera carica di spirito. Il nuovo vescovo raccoglierà il testimone di Cesare Nosiglia.

Successivamente, il 22 ottobre, il Santo Padre ha nominato Vescovo ausiliare dell'Arcidiocesi Metropolitana di Torino il Reverendo Mons. Alessandro Giraudo, il quale coprirà la veste di Vicario Generale.

Tante novità che si vanno ad inserire in un panorama di carenza di sacerdoti per le funzioni in una tendenza nazionale che non sembra invertire la curva discendente. Nell’Unità Pastorale 33, che comprende tra l’altro, le parrocchie di Cafasse, Monasterolo, Fiano, Vallo, Varisella, Robassomero, Vastalla e Grange di Nole, il problema non è di certo assente.

A Cafasse, dopo il pensionamento di Don Pier Giuseppe Sandretto, da circa un anno, le funzioni religiose vengono assolte da Don Ugo di Robassomero, Don Andrea di Fiano, e dal Diacono Giuseppe di Mathi, i quali si alternano con un impegno ammirabile. Ed è proprio durante le comunicazioni dei sacerdoti, durante la messa che è emersa una realtà scomoda per molti cittadini, soprattutto la parte di quelli più anziani.

Di fatto è possibile che alcune messe in programma nella chiesa di Monasterolo verranno soppresse, per cui coloro i quali vorranno ricevere i sacramenti settimanali come l’Eucaristia, dalla frazione debbano recarsi a Cafasse se non a Fiano. Ed è proprio sull’Eucaristia e altri sacramenti che la comunità ecumenica della frazione si sente esclusa, pare infatti vi sia stato una sorta di richiesta di avere un sacerdote e non un diacono officiante la Santa Messa.

Questo comporterebbe una ulteriore riduzione delle celebrazioni se non, nella peggiore delle ipotesi, di trovarsi un giorno con la chiesa chiusa. Contrariamente al sacerdote, infatti, un diacono non può celebrare il sacramento dell'Eucaristia, né confessare o amministrare l'estrema unzione dei malati.

La Chiesa di Monasterolo, frazione di Cafasse

Forse alcune sono voci, ma la certezza è che da una parte la crisi delle vocazioni, e dall’altra la necessità di recuperare i battezzati i quali, soprattutto nella fascia giovanile, si stanno allontanando dalla fede, costringe i preti ad una rotazione
divenuta con il tempo molto pesante.

In attesa di un chiarimento proveniente dalla Curia Episcopale, i fedeli devono continuare a sperare in una normalizzazione della situazione, magari con l'auspicabile ingresso di nuove energie.

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