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Non ci fu voto di scambio mafioso e la Valle d'Aosta cambia il presidente

Non ci fu voto di scambio mafioso e la Valle d'Aosta cambia il presidente

Renzo Testolin

Ha dovuto aspettare due anni ma ora per Renzo Testolin si aprono le porte della Presidenza della Regione Valle d'Aosta. Nonostante fosse stato il primo eletto nella lista dell'Union valdotaine alle ultime elezioni del 2020, il cinquantaquettrenne di Aymavilles, piccolo paese vicino ad Aosta, era rimasto al palo a causa del coinvolgimento in alcune vicende giudiziarie, tra cui l'inchiesta Egomnia della Dda su un presunto voto di scambio mafioso in Valle d'Aosta. La scorsa settimana da Torino è rimbalzata la notizia dell'archiviazione del fascicolo e ora per Testolin si fa largo l'opportunità di prendere la guida della Regione. A fargli da apripista l'attuale presidente, Erik Lavevaz, sempre dell'Union valdotaine, che è stato il primo a chiedere di rivalutare il prestigioso incarico alla luce della chiusura delle indagini. Di professione consulente finanziario, Testolin è stato eletto in Consiglio regionale nel 2013 e ha ricoperto vari incarichi tra cui assessore alle finanze. Dal 16 dicembre 2019 al 21 ottobre 2020 è stato anche presidente della Regione ad interim, gestendo i primi momenti della pandemia nella regione alpina. Poi alle elezioni del 2020 ha ottenuto 1.393 preferenze, ben 400 in più del secondo eletto nelle fila dell'Union valdotaine. Il movimento autonomista lo aveva indicato come presidente della Regione ma la candidatura aveva avuto vita breve proprio a causa delle inchieste. Al suo posto era stato scelto Lavevaz. Sono seguiti mesi di silenzio, nessuna esternazione, un comportamento impeccabile, sempre fedele alla linea politica del Leone rampante. Solo negli ultimi mesi si era lasciato scappare qualche mugugno, forte dei quasi 1.400 valdostani che avevano scritto il suo nome nell'urna. Così Lavevaz, obbligato a ricomporre la Giunta sorretta da un esile maggioranza (18 consiglieri su 35) e a rilanciare l'azione di Governo, aveva indicato il suo nome per l'assessorato al bilancio e finanze. Il rimpasto era cosa fatta quando l'archiviazione di Egomnia ha fatto saltare il banco: tutto da rifare, a partire dalla Presidenza della Regione. Testolin ha voluto riflettere 48 ore, poi ha sciolto la riserva sulla guida della Regione durante una riunione del gruppo consiliare. Subito dopo è arrivato il via libera del direttivo dell'Uv, manca solo quello degli alleati, tra cui il Partito Democratico. Resta confermata la risicata maggioranza autonomista-progressista, che tra i primi dossier dovrà affrontare il bilancio regionale, il più "ricco" di sempre, con 327 milioni a disposizione per gli investimenti.
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