Un agguato in piena regola a un sindaco sotto casa sua. Ma con modalità che non hanno niente a che vedere con un atto di matrice terroristica o mafiosa: l'aggressore si è coperto il volto e, da solo, ha affrontato il primo cittadino con un martello, continuando a colpire anche dopo averlo atterrato e scappando quando le grida di aiuto e di dolore hanno attirato la gente alle finestre. E' successo tra sabato e domenica, poco prima di mezzanotte, a Giaveno (Torino), paese di 16 mila abitanti della Val Sangone. Il sindaco, Carlo Giacone, 62 anni, ha riportato diverse fratture alla testa. Ma non è giudicato in pericolo di vita. Quando lo hanno portato in ospedale, a Rivoli, era cosciente. Ora sul caso stanno indagando i carabinieri. "Siamo sotto choc", afferma il vice, Stefano Olocco, della Lega: "Non riusciamo a capire. Lavoro con lui in municipio praticamente sette giorni su sette e non ho mai avuto avvisaglie. Lui non mi ha mai detto di sentirsi minacciato per una qualche ragione. Nulla di nulla". Qualche contrasto di natura amministrativa? "Mi sembrerebbe incredibile. Carlo è un sindaco aperto al dialogo, all'ascolto, al confronto". In paese le voci corrono sul filo delle amicizie femminili dell'aggredito, ma gli investigatori mantengono un riserbo strettissimo. Giacone è nato a Giaveno e a questa cittadina ha consacrato il suo impegno politico, alternandolo a una professione nel campo della moda. Dopo il diploma di geometra (1979), una qualifica di fashion design (1982) e uno stage nella maison di Giorgio Armani, ha lavorato alla creazione e alla vendita di abbigliamento. Nel territorio è stato a lungo, ai tempi del Pdl, la spina dorsale di An. Nel 1994 diventò consigliere comunale e assessore a sport e turismo. Dieci anni dopo diventò vicesindaco, e nel 2014, per la prima volta, sindaco. Nel 2019, sorretto da tre liste civiche, una delle quali a suo nome, ha sconfitto al ballottaggio un altro candidato di area centrodestra. Gli attestati di vicinanza e solidarietà arrivano da ogni parte politica, a cominciare dal sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, dalla ex sindaca Chiara Appendino, oggi deputata M5s, e dall'Anci. "Ci stringiamo alla famiglia con l'auspicio che i responsabili di questa violenta aggressione vengano assicurati al più presto alla giustizia", dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Una voce fuori dal coro è quella di Osvaldo Napoli, politico di lungo corso, deputato per quattro legislature con il Pdl e con Forza Italia (oggi è un esponente di Azione) ma soprattutto consigliere a Giaveno dal 1975 al 1985 e sindaco dal 1985 al 2004. "A Carlo Giacone faccio gli auguri di pronta guarigione. Mi limito a questo e non vado oltre. Per il buon nome di Giaveno e per il rispetto che merita la sua comunità fatta di persone laboriose e moralmente solide. Mai prima d'ora nella mia città erano accaduti fatti di tale gravità e oscuri nei motivi".Paola Ambrogio, deputata Fdi, mette l'accento "sulla sicurezza dei territori, che deve diventare una priorità". Invece secondo il senatore Enrico Borghi (Pd) "purtroppo il ritorno della violenza politica, sdoganata nel mondo in modo clamoroso (tra USA e Brasile soprattutto), rischia di innescare un tremendo effetto emulazione".
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