La precaria sedia a rotelle ad autospinta, era diventata troppo stretta per quel disabile, tanto, da causare piaghe alle cosce laterali esterne, per via della seduta troppo piccola, per non parlare della fatiscenza della struttura metallica della carrozzina stessa. La parte nobile la fa il medico curante che prescrive senza se e senza ma, una visita domiciliare fisiatrica. Questo è l’inizio però di un Odissea. La prescrizione viene visualizzata da “una luminare” laureata in medicina, la quale inorridita, cerca il primo pelo nell’uovo. Era il mese di Agosto. La prescrizione ritorna al medico curante che con molta pazienza aggiunge alla ricetta il “pelo” mancante. Ritorna la ricetta alla luminare, che cerca un altro pelo nell’uovo, e anche questo “pelo” viene aggiunto dal medico curante, che in tutta questa assurda storia, è l’unico signore serio e professionista. Esauriti tutti i peli del primo step,il fisiatra effettua una visita domiciliare al paziente e prescrive la sedia a rotelle con annessi codici. Siamo al 28 Agosto. La prescrizione approda presso un’officina per presidii e qua viene redatto un progetto per la futura sedia da acquistare. Siamo al 27 settembre. Gli addetti a questa mansione sono gentilissimi e spiegano all’utente (o chi per lui) quale step successivo deve affrontare. L’utente (o chi per lui) si reca presso l’ufficio competente, e qua, viene a conoscenza dei codici errati riportatisulla richiesta del fisiatra. “L’impiegata modello” esordisce che i codici sono errati, che vanno inseriti i nuovi codici LEA in vigore dal 20 settembre 2022 e che èconsigliabile istruire una nuova pratica. L’utente (o chi per lui) aspetta il giorno di ricevimento del fisiatra, fa pazientemente la fila e quando arriva il suo turno, apre appena la bocca, si sente arpionare dalle mani a uncino del fisiatra quella infausta richiesta, per sentirsi sbraitare in faccia, che i codici sono giusti, la data della visita fisiatrica risale al 28 di agosto 2022 e che lui non può inserire i codici LEA in vigore dal 20 settembre 2022. Con infinita pazienza L’utente (o chi per lui) ringrazia il cielo di non avere più quell’età in cui mandava a cagare un intero esercito per senso di giustizia. Allora era prassi difendersia spada tratta visto come andavano e, comevanno, le cose nei nostri uffici pubblici. La richiesta della sedia, è già sgualcita e vissuta, ma rimane ancora qualche altro step da affrontare. In fondo, siamo abituati alla sofferenza masochistica inflittaci degli impiegatucoli pagati dai cittadini, che si danno arie da patrizi verso noi tutti, servi della gleba. La sgualcita richiesta, riapproda nei piani alti di quel vecchio ospedale e arriva nelle mani di un impiegato che non sa nulla di codici LEA. Arriva anche nelle mani del direttore della struttura che consapevole dei codici LEA, ribadisce che sono in vigore da gennaio 2021 e che il fisiatra lo doveva sapere. Chiamano un altro dottore e un altro impiegato, si esegue una consulta a quattro... con annessi e connessi,l’utente (come sopra) guarda la scena con distacco, come se non appartenesse alla sua persona. Alla fine apprende che, se è in grado di farsi mettere i famigerati codici da un officina per apparecchiature ortopediche, prima di subito, passano la richiesta e non se ne parla più. In men che non si dica, la povera creatura va e torna con un solo codice LEA trovato e apportato sulla richiesta. Sale le scale col fiatone, l’ascensore del vecchio ospedale sembra esalare gli ultimi respiri, meglio non rischiare, i luminari stanno aspettando. Intanto si sono fatte le ore 13,00ed erano le 9,30 al suo ingresso nel vecchio ospedale. FINALMENTE il PC emette unabolla con autorizzazione per carrozzina al costo di 140 euro più 5 di Iva, per un totale di 145 euro, per un paziente ben robusto, con una seduta più piccola di quella fatiscente che ha al momento, una sola crociera quando è assolutamente indicata la doppia crociera. Una sedia a rotelle ottenuta sulla carta, l’11 ottobre 2022. Ultimo step: domani l’utente (o chi per lui) andrà al vecchio ospedale, faràannullare questa umiliante e inaccettabile pratica. La sedia a rotelle come si deve, è stata acquistata dal nostro amico disabile a proprie spese e, grazie tante,a medicina sanità strutture pubbliche e personale che andrebbe licenziato prima di subito. Ancora una volta grazie, all’unica persona che merita invece un plauso per correttezza e deontologia medica: Il medico curante. Grazie! Un “triste” post diFrancesco Galbiati di Ivrea
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