Priorità nell'accesso allo smart working, 18 giorni di permessi retribuiti in 2 mesi e equiparazione della quarantena al ricovero. Il decreto cura Italia va incontro anche ai lavoratori con handicap o che sono in cura per un tumore. A spiegare i loro diritti è un vademecum pubblicato sul sito web dell'Associazione Italiana Malati di cancro (Aimac). Oltre 3 milioni di persone in Italia hanno avuto una diagnosi di tumore, un milione sono in età lavorativa e una parte importante di loro è ancora in trattamento. "Già in condizione ordinaria - precisa all'ANSA Elisabetta Iannelli, vicepresidente Aimac - fanno fatica a mantenere il posto di lavoro per via di terapie, visite e controlli. A ciò si aggiunge il fatto che in questo momento non possono andare a lavorare perché per loro il rischio di contrarre forme gravi di Covid è maggiore rispetto alla popolazione sana". Per loro, e in generale per i lavoratori con handicap grave, il decreto prevede innanzitutto priorità rispetto ad altri colleghi nell'accesso allo smart working. Inoltre, fino al 30 aprile, il periodo di assenza dal servizio prescritto dalle autorità sanitarie sarà equiparato a ricovero e quindi alla malattia, per tutti i dipendenti pubblici o privati, con handicap grave o con handicap non grave ma con certificazione che attesti una condizione di rischio derivante da immunodepressione, patologie oncologiche o in terapia salvavita. La terza novità è che il DL Cura Italia prolunga la durata dei permessi retribuiti ex lege 104/1992 coperti da contribuzione figurativa, da 3 a 9 giorni al mese fruibili a marzo o aprile 2020 per un totale di 18 giorni anziché 6. Secondo l'interpretazione della norma fornita dall'Ufficio della Presidenza del Consiglio per le politiche per la disabilità ciò vale sia per i lavoratori con handicap grave che per i familiari che li assistono. Tuttavia, precisa Iannelli, "l'ultima circolare Inps riconosce tale diritto solo per i caregiver. Speriamo arrivi presto un chiarimento".
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