E' avvenuto alla profondità compresa fra 10 e 20 chilometri, abbastanza da poter evitare uno tsunami, il terremoto di magnitudo 6,2 (inizialmente calcolata in 6,5 dal sistema automatico) avvenuto alle 3:54 italiane del 26 novembre lungo le coste dell'Albania, vicino Durazzo. Avvertito bene lungo tutta la costa adriatica, da Trieste a Bari, è stato "un terremoto da manuale", ha osservato il sismologo Salvatore Mazza, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). La terra ha tremato infatti lungo il confine tra la placca Africana, che spinge verso Nord, e quella Eurasiatica, che spinge nella direzione opposta. L'allarme tsunami è scattato immediatamente dopo la scossa principale, considerando la magnitudo importante. "E' stato diramato per le coste albanesi e per quelle greche e italiane poiché l'Ingv è responsabile dell'allerta tsunami nel Mediterraneo", ha detto il sismologo Salvatore Stramondo. Lo tsunami non è avvenuto a causa della profondità del sisma, ha rilavato Alberto Michelini, dell'Ingv. "Non sappiamo - ha aggiunto - se a livello locale possano essere avvenuti fenomeni di lieve entità, compresa fra 5 e 6 centimetri". Alla scossa principale ne sono seguite tre di magnitudo superiore a 5, tutte lungo la costa, mentre una quarta è avvenuta nell'entroterra. "E' sicuramente una zona sismica", ha rilevato Mazza, nella quale "negli ultimi cento anni sono avvenuti sette terremoti di magnitudo superiore a 6. Di queste - ha aggiunto - la più forte è stata quella di magnitudo 6,9 avvenuta nel 1979 un po' più a Nord, ma comunque nella stessa area". Un altro forte terremoto è stato quello di magnitudo 6,7, del 1967. E' stata invece molto forte la percezione del terremoto lungo tutta la costa italiana, da Trieste alla Puglia fino alla Campania e la Calabria, come indicano le mappe ottenute sulla base del servizio "hai sentito il terremoto?" dell'Ingv. "In tutta la Puglia la scossa è stata avvertita molto chiaramente. con un'intensità confrontabile a quella di un terremoto pari al quarto-quinto grado della scala Mercalli", ha osservato il responsabile del servizio, Valerio De Rubeis. Dai questionari è emerso inoltre che in tutta la Puglia il terremoto ha spaventato dal 75% al 100% della popolazione. Tanta paura anche nella zona di Napoli, dove la struttura geologica è tale da amplificare la percezione dei terremoti che avvengono nei Balcani e in Italia meridionale.
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