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ROMA. Sicurezza: protocollo Viminale-discoteche in nome della legalità

ROMA. Sicurezza: protocollo Viminale-discoteche in nome della legalità
Promuovere iniziative per migliorare la sicurezza nelle discoteche, sensibilizzando i giovani e favorendo la formazione del personale all'interno delle strutture, compresi quelli attivi nella somministrazione di bevande alcoliche, anche al fine di prevenirne l'abuso: sono alcuni dei punti qualificanti di una intesa programmatica sottoscritta oggi al Viminale tra il ministro dell'Interno Matteo Salvini e i responsabili delle associazioni Silb-Fipe, Asso Intrattenimento e Fiepet Confesercenti. "Il protocollo - spiega Salvini - impegna lo Stato a essere sempre più vicino a chi gestisce il divertimento dei nostri ragazzi e che aiuti a controllare gli abusi, eliminare l'abusivismo e come obiettivo un 'bollino blu' ai locali di divertimento sicuri: lotta a ogni genere di sostanze, utilizzo degli etilometri, impianti di videosorveglianza e sicurezza privati. Noi come Stato - sottolinea il titolare del Viminale - ci mettiamo a disposizione per aiutare fiscalmente e normativamente chi gestisce le serate dei nostri ragazzi. Questo è business e se non siamo in grado di competere con gli altri Paesi europei poi regaliamo a Ibiza o alla Slovenia miliardi di euro di fatturato, con un controllo molto inferiore rispetto a quello che garantiscono i nostri locali". Il ministro, parlando a margine dell'incontro, dice poi di ritenere anacronistico il divieto di somministrazione di bevande alcoliche dopo le 3. "Non ha più senso. Preferisco che, a mio figlio, un cocktail glielo dia in mano un barman professionista piuttosto che il primo extracomunitario di turno col carrello dei superalcolici. Questo divieto è figlio di una vecchia idea di repressione che non funziona". L'accordo siglato oggi in concreto si prefigge lo scopo di sensibilizzare i gestori e gli operatori a collaborare con le Forze dell'ordine e a "segnalare tempestivamente situazioni di illegalità o di pericolo per la sicurezza e l'ordine pubblico". Un capitolo ad hoc riguarda ad esempio l'installazione all'interno dei locali e agli ingressi, "in caso di obiettivi e persistenti elementi di rischio", di sistemi di video-sorveglianza gestiti dai titolari e affidati a istituti di vigilanza privata, il tutto nel rispetto delle norme stabilite a tutela della riservatezza. Un'attenzione particolare viene riservata poi alla tutela dei minori, con particolare riferimento al divieto di somministrazione di bevande alcoliche. Il Ministero dell'Interno e le associazioni di rappresentanza delle discoteche si impegnano ad approfondire attraverso un tavolo congiunto diversi temi, tra cui la regolamentazione dell'accesso e della permanenza all'interno dei locali, in base a criteri da rendere noti alla clientela che consentano al gestore o al personale preposto di poter inibire l'accesso e l'allontanamento di persone in evidente stato di alterazione psicofisica, e l'istituzione presso le Prefetture di un Albo, su base volontaria, dei gestori delle discoteche sicure.
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