Andare a lavorare in bicicletta fa bene all'ambiente (niente inquinamento), alla salute (ottimo esercizio fisico) e al portafoglio (consumi zero). Eppure, in Italia ben pochi lo fanno. Pigrizia, paura di essere investiti, mancanza di piste ciclabili, impossibilità di portare le bici in bus e metro. Sono tante le ragioni che fanno dell'Italia un paese poco ciclabile. Eppure, le associazioni ciclistiche non si arrendono, e continuano a lottare per diffondere la cultura del pedale. Oggi, giovedì 20, si tiene il Giretto d'Italia 2018, per assegnare la palma del Comune più ciclabile. E domani, venerdì 21, si celebra la Giornata nazionale dell'andare al lavoro in bici (Bike to Work), testimonial il giornalista Riccardo Iacona. Il Giretto d'Italia è organizzato da Legambiente e VeloLove ed è arrivato all'8/a edizione. Vince il Comune dove girano più ciclisti. Il numero viene rilevato da una serie di check point piazzati in punti strategici. L'anno scorso ha vinto Piacenza. Quest'anno sono in gara 24 città: Alessandria, Bologna, Bolzano, Carmagnola (TO), Carpi (MO), Fano (PU), Ferrara, Genova, Jesi (AN), Milano, Modena, Napoli, Padova, Pavia, Pesaro, Piacenza, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Torino, Trento, Udine, Venezia e Vittorio Veneto. Il vincitore si saprà fra qualche giorno. La giornata del "Bike to Work" è organizzata dalla Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) e invita gli italiani a provare almeno per un giorno ad andare a lavorare in bici. A tutti è suggerito di condividere sui social la propria esperienza, in particolare sulla pagina ufficiale Facebook settimanaeuropeafiab, con l'hashtag #biketowork. La Fiab ha indetto eventi in varie città italiane. A Roma, il testimonial Riccardo Iacona guiderà una biciclettata collettiva dal Parlamento alla Rai di via Teulada. Per rendere più ciclabili le città, le associazioni dei ciclisti chiedono nuove piste ciclabili, possibilità di portare le bici su tutti i mezzi pubblici, parcheggi bici a fermate dei bus e stazioni dei treni, piani urbani della mobilità che mettano al centro le biciclette, bike manager nei Comuni, incentivi a chi va a lavorare pedalando, disincentivi alle auto in città (meno parcheggi e a pagamento), limiti di velocità a 30 km all'ora e maggiori controlli dei vigili per ridurre gli investimenti di ciclisti. Alla fine della scorsa legislatura è stata approvata una legge sulla mobilità ciclistica, la 2 del 2018, che però adesso deve essere attuata.
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