Dalla legge Lorenzin, che lo scorso anno ha reintrodotto l'obbligo di vaccinazione per la frequenza scolastica, alla recente presentazione di una proposta di legge che mira invece ad introdurre un 'obbligo flessibile' a seconda delle situazioni di copertura vaccinale nelle diverse regioni. Sul fronte delle vaccinazioni si è registrato un iter complesso, con un'estate movimentata tra emendamenti per il rinvio dell'obbligo e circolari ministeriali. Alla riapertura delle scuole, già avviata per nidi e materne, resta però il rischio caos: al momento, infatti, continuano a pervenire da parte delle famiglie alle scuole sia autocertificazioni sia certificati originali di vaccinazione, mentre decine di bambini in alcune città sono stati sospesi dalla frequenza alle materne perché non in regola. La legge, attualmente in vigore, è quella voluta dall'ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin ed approvata nel luglio 2017: prevede il divieto di frequenza di materne e nidi per i bambini (da 0 a 6 anni) non in regola con le vaccinazioni. Dieci i vaccini obbligatori. I ragazzi da 6 a 16 anni possono invece accedere comunque a scuola ma in entrambi i casi, se i genitori rifiutano ripetutamente di far vaccinare i figli incorrono in sanzioni pecuniarie fino a 500 euro. La legge prevedeva anche la possibilità di presentare un'autocertificazione per un periodo limitato. Il primo cambiamento arriva lo scorso luglio con la circolare del nuovo ministro della Salute pentastellato, Giulia Grillo, e del titolare dell'Istruzione Marco Bussetti: si prevede una deroga in base alla quale i genitori possono presentare l'autocertificazione sostitutiva dei certificati originali anche per tutto l'anno scolastico 2018-19. Una ulteriore svolta si registra poi lo scorso agosto, con la presentazione di un emendamento al decreto Milleproroghe da parte di M5s e Lega. L'emendamento prevede di far slittare di un anno - cioè all'anno scolastico 2019-20 - l'obbligo di presentare i certificati vaccinali per l'iscrizione alla scuola dell'infanzia e ai nidi. L'emendamento è stato approvato dal Senato ma si attende il voto della Camera. Attualmente, dunque, resta in vigore la legge Lorenzin. La volontà della maggioranza di modificare la normativa vaccinale per la frequenza a scuola prende tuttavia forma con una proposta di legge depositata sempre lo scorso agosto: la proposta prevede che solo in caso di emergenze sanitarie si potranno adottare Piani straordinari d'intervento con l'obbligo di effettuare una o più vaccinazioni per determinate coorti di nascita e per gli esercenti le professioni sanitarie con l'obiettivo di mantenere il livello di sicurezza delle coperture. Il mancato rispetto di questi piani straordinari di intervento, prevede la proposta di legge, potrà prevedere sanzioni da 100 a 500 euro. Un susseguirsi di iniziative e provvedimenti che si conclude, oggi, con quello che appare come un dietrofront della maggioranza, che ha presentato un emendamento al Milleproroghe per confermare l'obbligo delle vaccinazioni per la frequenza scolastica. Ed a chiarire infine i dubbi delle famiglie sul come comportarsi in questi giorni sono stati i presidi: per entrare in classe, è necessario il certificato originale di vaccinazione e l'autocertificzione può essere solo temporanea.
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