Sono una cinquantina i migranti della Diciotti che si sono resi irreperibili. Alcuni di questi casi sono stati segnalati già alle prefetture di competenza. Diversi si sono allontanati dal centro di Rocca di Papa individuato dalla Cei prima di partire verso le diocesi ospitanti, altri hanno fatto perdere le loro tracce una volta arrivati nei vari centri Caritas. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha commentato: "Più di 50 degli immigrati sbarcati dalla Diciotti erano così 'bisognosi' di avere protezione, vitto e alloggio, che hanno deciso di allontanarsi e sparire! Ma come, non li avevo sequestrati? È l'ennesima conferma che non tutti quelli che arrivano in Italia sono 'scheletrini che scappano dalla guerra e dalla fame'. Lavorerò ancora di più per cambiare leggi sbagliate e azzerare gli arrivi". Secondo il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, da cui dipende la Guardia costiera, l'irreperibilità dei 50 migranti della Diciotti "è un fatto gravissimo". Appena appresa la notizia dice di aver pensato "all'Unione europea e a una maggiore responsabilità". "Se i Paesi europei avessero collaborato - ha detto - non sarebbe accaduto tutto questo. Il problema migratorio non può essere gestito solo dall'Italia". A quanto si apprende da fonti del Viminale, i migranti si sono dileguati a gruppetti, fin dal 31 agosto, quando si sono allontanati i primi sei. Tra gli altri sono spariti due eritrei destinati alla Diocesi di Firenze, altri due attesi invano alla diocesi di Bologna, alcuni che erano arrivati a Frosinone, ospiti della Caritas locale, ma poi non si sono più presentati al centro di accoglienza. Caritas Italiana conferma l'accaduto, ma ci tiene a sottolineare che "è stato allontanamento volontario, non una fuga. Si fugge da uno stato di detenzione e non è questo il caso, nessuno vuole rimanere in Italia, si sa", dice il direttore don Francesco Soddu. "Queste persone - spiega il sacerdote che in queste ore ha gestito per la Cei l'accoglienza - davanti ad una situazione di affidamento, o prima o dopo avrebbero potuto scegliere di allontanarsi volontariamente" perché la struttura che li accoglie non ha il compito di trattenerli. I migranti, ovunque verranno trovati, in Italia o anche all'estero, "potranno chiedere asilo - dice don Soddu - ricominciando quella procedura che era stata avviata nelle nostre strutture". I migranti che si sono allontanati si erano limitati a "manifestare l'interesse per formalizzare la domanda d'asilo", fanno sapere dal Viminale. Tutte le persone in questione erano state identificate con rilievi fotodattiloscopici e inserite in un sistema digitale europeo. Controlli anche sulla nazionalità di chi si è allontanato: almeno in 6 provengono dalle Isole Comore. Per la cronaca oggi al centro Mondo Migliore di Rocca di Papa c'era stata una grande festa proprio per i migranti della Diciotti, soprattutto per quelli in partenza verso le varie strutture Caritas. A portare la benedizione di Papa Francesco era stato il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del pontefice, che si è fermato a pranzo portando per tutti gli ospiti presenti dei gelati.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.