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ROMA. Ilva: decisioni rinviate al 15 settembre,ma è pressing su Di Maio

ROMA. Ilva: decisioni rinviate al 15 settembre,ma è pressing su Di Maio

Luigi di Maio

Il Ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio ha ottenuto dai Commissari straordinari dell'Ilva tempo fino al 15 settembre per prendere una decisione. La proroga, ha assicurato Di Maio, "è a costo zero per lo Stato" "Devo assicurarmi che nelle 23.000 pagine" del dossier "tutto sia a posto" ha detto rispondendo, durante il Question Time, a un'interrogazione del Pd. "Negli anni passati che cosa ha fatto, quando ha votato contro i decreti Ilva?. Non ha studiato?" gli ha replicato in Aula Marco Lacarra (deputato e segretario regionale pugliese del Pd). Mentre l'ex viceministro allo sviluppo economico e ora senatrice Teresa Bellanova, anche lei pugliese, ha chiesto con urgenza un'audizione in Parlamento dei commissari: "la proroga - avverte - non è a costo zero". Dal quartier generale di Londra ArcelorMittal "prende atto" che la sua acquisizione del gruppo siderurgico Italiano, non avverrà il 30 giugno (come previsto). Certamente ora Mittal dovrà trattare con l'Antitrust europeo che nei mesi scorsi gli ha imposto di vendere entro il 7 settembre alcuni asset europei per avere l'ok all'acquisizione dell'Ilva. Ad ogni modo Mittal ha ribadito il suo "impegno a raggiungere un accordo soddisfacente con i sindacati per costruire soluzioni condivise e sostenibili" e la "propria determinazione per il rilancio di Ilva da un punto di vista industriale, ambientale e sociale". La proroga servirà anche a sindacati e azienda per raggiungere l'accordo inseguito durante il precedente Governo. Tuttavia tutte le parti auspicano che si faccia prima del 15 settembre. La fine di luglio sembra la data più concreta. Questa la speranza del segretario della Uil Rocco Palombella (il primo sindacato all'Ilva di Taranto). Ma chiede di far presto anche Michele Emiliano: "Nell'attesa cittadini e lavoratori rischiano di consumare nuovamente il loro dramma. Bisognerà fare presto''. Intanto il consiglio di fabbrica della città pugliese (Fim, Fiom, Uilm e Ubs) ha chiesto un incontro urgente al Mise per il 4 luglio minacciando, in mancanza di convocazioni, di autoconvocarsi a Roma per quella data. Tornando alla proroga Teresa Bellanova contesta che sia "a costo zero". Forse, come ha detto Di Maio, lo è per lo Stato ma, osserva l'ex viceministro: "Costa in termini di sicurezza e di imprese collegate a Ilva, in termini di opere ambientali e di futuro del siderurgico". Ritardare l'ingresso di Mittal, afferma la senatrice, significa "garantire solo gli stipendi, consumando risorse preziose per le manutenzioni e dunque la sicurezza sul lavoro, l'ambientalizzazione, i creditori e le imprese dell'indotto". Infatti la gestione dell'Ilva, secondo fonti vicini ai commissari farà uno "sforzo enorme di contenimento delle spese", il 15 settembre è considerato "il termine massimo compatibile con le disponibilità finanziarie dell'azienda". Più in là non si può andare. Non sarebbe comunque a rischio il proseguimento del lavori della copertura dei campi minerali (responsabili delle polveri nere che si abbattono sulle case del quartiere Tamburi) perché, chiarisce la stessa fonte, coperti dal miliardo e 300 euro oggi a disposizione dei commissari e destinati ai lavori di bonifica e ambientalizzazione
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