Parlare e spiegare il sesso non deve essere un tabù, ma anzi, si può iniziare molto presto. Già a 9 anni i bambini devono conoscere l'uso di un preservativo, mentre tra 4 e 6 anni possono esplorare il proprio corpo e quello altrui giocando al dottore. Questo perchè l'educazione sessuale inizia fin dalla nascita e va intesa come un contributo per una società giusta e solidale. E' in questi termini che ne parla l'Organizzazione mondiale della sanità Europa, che insieme al Centro Federale per l'Educazione alla Salute di Colonia ha redatto il documento 'Standard per l'educazione sessuale'. Un percorso che va iniziato per gradi. Nel primo anno di vita i neonati possono provare una sensazione di piacevolezza, e già tra i 2 e 3 anni cominciano a scoprire il proprio corpo. A questi bambini vanno trasmesse informazioni sulla gioia e il piacere nel toccare il proprio corpo, anche attraverso la masturbazione infantile precoce. Bisogna metterli in grado di esprimere i propri bisogni, desideri e limiti, ad esempio nel 'gioco del dottore'. Tra 4 e 6 anni, si continua con l'esplorazione del proprio corpo e quello altrui, e sono frequenti i 'giochi a sfondo sessuale', anche se imparano che gli adulti non approvano che si mostrino nudi o si tocchino in pubblico. In questa fase si possono dare elementi di base sulla riproduzione umana e spiegargli che possono essere vittime di abuso e che ci sono persone che si fingono buone. Tra i 6 e i 9 anni si possono spiegare i cambiamenti del corpo, le idee di base della contraccezione, le mestruazioni, eiaculazione e le differenze tra i due sessi, anche se in questa fase si inizia a provare vergogna e imbarazzo, e molti non vogliono più farsi vedere nudi. Va però appreso il concetto di 'sesso accettabile', cioè reciprocamente consensuale. Nella fase successiva, dai 9 e 12 anni, bisogna far capire i rischi di esperienze sessuali non protette. Quindi vanno date informazioni su come usare un preservativo e i diversi tipi di contraccettivo, avere una prima idea sull'orientamento di genere, accettare la diversità nell'orientamento sessuale e saper rifiutare esperienze sessuali indesiderate. Dai 12 ai 15 anni bisogna essere in grado di distinguere i segni di una gravidanza, sapere dove procurarsi i contraccettivi e chiedere aiuto in caso di problemi. Il documento però ha suscitato le critiche della deputata Paola Binetti (Sc), che in un'interrogazione al ministro della Salute parla del documento come di un ''manuale di corruzione dei minori'' e chiede di rivederne i principi, in quanto parla della famiglia ''non come fonte di educazione primaria''.
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