Il 22 aprile del 2014 l'allora presidente del Consiglio Matteo Renzi, per contribuire alla ricostruzione dei gravissimi fatti che tra il 1969-1984 hanno segnato la storia del Paese, dispose con procedura straordinaria che tutte le amministrazioni dello Stato versassero la documentazione in loro possesso all'Archivio Centrale dello Stato. Una direttiva accolta con favore dai parenti delle vittime, per il tentativo di ricostruire la Storia, finalmente: "Ci sembrava meritorio questo passo", "ma la desecretazione ci ha lasciati insoddisfatti. Ci vuole una forte volontà politica di andare avanti", dice ora Daria Bonfietti, presidente dell'associazione dei parenti delle vittime di Ustica, che assieme a Paolo Bolognesi, deputato Pd e presidente dell'associazione delle vittime della strage di Bologna e alle altre associazioni, avanzano al governo "10 proposte per rendere realmente efficace l'attuazione della direttiva Renzi", tra cui costituire un osservatorio, delegare referenti nei vari ministeri, aprire gli archivi periferici, digitalizzare gli atti, versare anche i documenti sulle strutture segrete ed eversive, e gli archivi di Camera e Senato. "Non c'è materiale - spiega Bonfietti - che non sia già stato dato alla magistratura, materiale noto. Non è possibile che non vi sia null'altro. Vogliamo che si senta la responsabilità di trovare queste carte". "Abbiamo anche scoperto che alcuni archivi non esistono più. Chiediamo completa chiarezza", aggiunge Bolognesi, per il quale "non è possibile che sia sciatteria". "Se i documenti sono spariti è un reato", sottolinea Ilaria Moroni, che coordina la Rete degli archivi per non dimenticare. In alcuni casi è stata riversata nell'Archivio una mole di materiale infruttuoso, pagine e pagine di articoli di giornale. Invece atti, registri, comunicazioni potenzialmente interessanti non ci sono, denunciano. Nel caso di Ustica, manca qualsiasi materiale della Marina dal 1980 all'86, manca materiale importante del ministero dei Trasporti, che nell'immediatezza nominò una commissione ministeriale. Per tutte le stragi molto importante sarebbe la documentazione periferica del ministero dell'Interno, questure e prefetture. "Questa desecretazione deve servire per scrivere meglio la storia di questo Paese. Non pensavamo di trovare una pistola fumante, ma che fosse possibile mettere insieme i pezzi dei vare puzzle per scrivere correttamente la storia. Questo compito non può essere dei parenti delle vittime. Ci vuole una forte volontà politica di andare avanti", conclude Bonfietti.
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