Le commissioni per la Parità di Regioni e Province Autonome italiane (CRPO) dicono un convinto "no a vittime di serie A e serie B: nessuno sconto per il dolore delle donne". "La battaglia contro la violenza di genere si vince solo se non si sottovaluta il fenomeno, anche nei suoi aspetti simbolici - dichiara la coordinatrice nazionale delle CRPO e presidente della Commissione Parità dell'Emilia-Romagna Roberta Mori - e perciò deve essere chiaro un punto: è vero che non ci può essere indennizzo adeguato per le donne uccise o violate nella loro profonda intimità e dignità di essere umani, ma è altrettanto vero che il riconoscimento di indennizzi assolutamente inadeguati da parte dello Stato può indebolire il contrasto culturale e la deterrenza rispetto a questa odiosa violenza". "Secondo le ultime stime ISTAT sono quasi tre milioni e mezzo le donne italiane vittime di stalking almeno una volta nella vita e oltre due milioni quelle perseguitate da un ex partner - sottolinea la coordinatrice Mori - numeri impressionanti che impongono certezza della pena e una normativa di prevenzione efficace". La Conferenza che riunisce le presidenti delle Commissioni Pari Opportunità di Regioni e Province Autonome, pur riconoscendo che lo Stato italiano ha messo in campo e rafforzato negli ultimi anni diverse misure di contrasto alle violenze di genere, disapprova il disposto del Decreto del Governo, attuativo della Legge 7 luglio 2016, n. 122, che indica e quantifica gli indennizzi delle vittime di reati contro la persona a seguito delle condanne della Corte di Giustizia Europea in materia. "I tabellari degli indennizzi indicano di fatto vittime di serie A e serie B, con cifre risibili e criteri troppo stringenti per averne diritto, - sottolinea Roberta Mori - vanno perciò assolutamente rivisti per dare maggiore dignità alle donne anche con questo strumento di indennizzo emergenziale". Secondo le presidenti il 'Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell'usura e dei reati intenzionali violenti' va incrementato, adeguandone il nome agli obiettivi di sostegno alle vittime di reati sessuali e femminicidio sanciti dalla Corte di Giustizia Europea. Ed altri ancora sono i punti da correggere nell'attuale normativa.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.