"Il finanziamento dei progetti ammessi all'esito del bando per le aree urbane degradate, almeno per tutti i Comuni del Sud. E il rifinanziamento del programma dei servizi di cura all'infanzia e agli anziani (Pac), che si concluderà il 30 giugno 2018, ma necessario per non interrompere servizi fondamentali per le comunità locali, soprattutto meridionali". Queste le principali richieste sul decreto Mezzogiorno formulate dall'Anci nel corso di un'audizione in Commissione Bilancio del Senato. Il decreto, ha spiegato Micaela Fanelli, sindaca di Riccia (Campobasso) e capo delegazione Anci in Comitato Regioni, "ben si inserisce in un programma governativo di aiuti per il Mezzogiorno che Anci reputa positivamente". In merito alla richiesta per le aree degradate ha reso noto che "degli 870 progetti, presentati da altrettanti Comuni, ne sono risultati ammissibili a finanziamento circa 451, per un fabbisogno che supera di più di tre volte la dotazione iniziale del fondo, circa 200 milioni, che sono stati invece successivamente ridotti a 78,5". Incrementando il fondo, ha osservato Fanelli, si darebbe "un'importante boccata di ossigeno ai Comuni del Sud, sostenendo capacità di investimento e sviluppo economico". Relativamente al Pac, Fanelli ha sottolineato il suo impatto positivo "nel consentire ai Comuni, seppur con risorse aggiuntive, che venissero assicurati servizi fondamentali per la cittadinanza, in linea con gli obiettivi del piano nazionale di riforma del welfare e del contrasto al disagio sociale. Tuttavia, anche per effetto delle regole di rendicontazione della spesa, molte amministrazioni locali hanno già esaurito le risorse per dare continuità agli interventi". Per questo motivo "occorre adesso rifinanziare il Pac - ha suggerito - soprattutto a favore delle amministrazioni del Mezzogiorno (e non solo) più colpite dalla crisi: il rischio è che siano compromessi i finanziamenti dei piani di ambito sociale, del sostegno per l'inclusione attiva (Sia) e altre misure contro la povertà volute dal governo".
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