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MILANO. Milanesiana, per 18ª edizione valica i confini

MILANO. Milanesiana, per 18ª edizione valica i confini

Sono 55 gli appuntamenti, 5 le mostre, 140 gli ospiti in arrivo da 19 Paesi che compongono il cartellone della Milanesiana, che nella sua diciottesima edizione ha scelto come titolo 'paura e coraggio'. Un tema suggerito da Claudio Magris che parteciperà a un incontro il 26 giugno con il ministro Dario Franceschini e un concerto di Ute Lemper. Perché la Milanesiana è programmaticamente così: un incontro fra arti diverse. E infatti nel programma della rassegna, che durerà dal 22 giugno al 12 luglio, capita di trovare un appuntamento dedicato a Patricia Highsmith con interventi della regista Liliana Cavani e degli scrittori Gianrico Carofiglio e Camilla Lackberg. Oppure di ascoltare (il 25 giugno al Dal Verme) un concerto di Gino Paoli con Danilo Rea e Sergio Cammariere, o Tahar Ben Jelloun che racconta la sua visita a Matera, o ancora Claudio Baglioni insieme ai pulitzer Michael Cunningham e Cherles Simic e il jazzista Paolo Fresu. O ancora Charlotte Casiraghi (presenza non ancora confermata) a un incontro filosofico con il vincitore del prix des rencotres philosophiques di Monaco. Gran finale l'11 luglio con Paolo Rumiz, Banana Yoshimoto e il pulitzer Viet Thanh Nguyen.

Rispetto agli anni scorsi la novità sono appuntamenti non solo a Milano e Torino (con mostra e concerto di Michael Nyaman e un appuntamento con Paola Turci e Ermal Meta alla Venaria Reale) ma anche a Bormio, Verbania e una ulteriore conclusione della rassegna a Camerino, nelle zone terremotate, dove Rumiz si esibirà il 13 agosto con la European Spirit of Youth Orchestra.

E nuovi sono anche un accordo con l'accademia pianistica internazionale di Imola (di cui è presidente Francesco Micheli), che alla milanesiana farà esibire alcuni dei suoi talenti migliori e con il Salone del       libro di Torino. Per questo il 23 maggio alle 18,30 al teatro Franco Parenti, come anteprima, si terrà un dialogo fra lo scrittore Jonathan Lethem e il direttore del Salone Nicola Lagioia. Una dimostrazione che "due realtà culturali - ha sottolineato Lagioia - possono risponde alla necessità di vivere in amicizia e prosperare" resistendo a quella che Umberto Saba definiva la tentazione italiana alle lotte fratricide. Nessun riferimento esplicito alla nuova fiera del libro di Milano.

A spiegare il "labirinto" di appuntamenti che include anche eventi di cinema (dedicati fra gli altri ai Dardenne e due serate in cui avranno carta bianca i nobel John Coetzee e Wole Soyinka) è stata Elisabetta Sgarbi, cuore della rassegna, che, ha spiegato, è costata 550 mila euro (la metà del budget dei primi anni): 80 mila messi dal Comune di Milano, 10mila che arriveranno dalla Regione attraverso un bando e il resto ottenuto dagli sponsor che ha voluto ringraziare perché "senza di loro - ha concluso - la milanesiana non si farebbe".

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