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ROMA. Città metropolitane: Decaro (Anci), "difficile chiusura bilanci"

"A due anni dall'istituzione le città metropolitane non chiudono i bilanci e non possono assicurare l'ordinaria manutenzione": è quanto torna a ribadire il presidente dell'Anci Antonio Decaro che oggi, insieme a una delegazione di sindaci, ha incontrato la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi.

"A lei abbiamo sottoposto, durante un incontro interlocutorio di carattere tecnico al quale ci aspettiamo segua quello con il presidente del Consiglio Gentiloni, il quadro finanziario delle città metropolitane nel dettaglio, evidenziando alcune forti criticità che riguardano soprattutto alcune di esse. Per ora abbiamo riscontrato la disponibilità del governo a ricercare alcune soluzioni. Durante l'incontro - prosegue Decaro - abbiamo prospettato alcune misure straordinarie adottabili, come già accaduto per il 2015 e per il 2016, che potrebbero fornire una risposta, sebbene parziale, ai problemi di equilibrio di bilancio. Si potrebbe utilizzare una parte degli avanzi di amministrazione, rendere più flessibile l'uso dei proventi da sanzioni previste dal codice della strada per le attività sulla viabilità, e destinare fondi già previsti per l'edilizia scolastica, in particolare per l'adeguamento antincendio.

Abbiamo ottenuto la convocazione di un tavolo per ulteriori approfondimenti".

"Le città metropolitane - commenta il presidente Anci - dovevano rappresentare la struttura portante del Paese, il motore dello sviluppo economico e sociale dell'economia nazionale e invece a due anni dalla loro istituzione non riescono nemmeno ad assicurare la manutenzione ordinaria delle strade e delle scuole".

In agenda nella discussione con il governo, per il presidente dell'Anci, altri due temi strettamente connessi: lo sblocco, nel prossimo decreto degli enti locali, del turn over necessario per attuare progetti come quelli previsti nel bando periferie e una verifica dell'attuazione della legge Delrio per definire le questioni legate alla "gestione impropria, da parte di Province e Città metropolitane, di funzioni di competenza delle regioni da oltre due anni".

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