A partire da lunedì prossimo i giudici di pace torneranno a incrociare le braccia per uno sciopero che si protrarrà per l'intera settimana. Ci saranno anche manifestazioni in tutta Italia: "contesteremo il Ministro Andrea Orlando dovunque si recherà nella sua campagna elettorale per la poltrona di segretario del partito",annuncia l'Unione nazionale dei giudici di pace. "Malgrado l'ultimatum del Parlamento Europeo e della Commissione Europea di risolvere entro maggio il problema della precarietà di 4.000 magistrati di pace ed onorari in servizio a tempo pieno da oltre 15-20 anni, stabilizzandoli, il Ministro Orlando intende portare avanti una riforma che viola apertamente la Costituzione e l'ordinamento comunitario", dichiara Alberto Rossi, segretario generale dell'Unione Nazionale Giudici di Pace. "Come di consueto il Ministro Orlando non tiene fede agli impegni assunti, peraltro con dichiarazioni pubbliche rese alla stampa e davanti al Parlamento Italiano, e sta procedendo nella direzione opposta a quella indicata dall'Europa con la volontà di accentuare il precariato dei magistrati in servizio, persino denegando loro quei diritti minimi già riconosciuti dalla legge". "E' l'ennesima dimostrazione dell'inaffidabilità del Ministro Orlando", aggiunge Mariaflora Di Giovanni, presidente del sindacato dei giudici di pace, "negli ultimi 3 anni il Ministro Andrea Orlando non ha fatto altro che prendere in giro la categoria, il Paese, l'Europa, facendo tante belle promesse senza nessuna volontà di mantenerle. Gli italiani sappiano, allorquando dovranno versare numerosi miliardi di euro di risarcimenti e sanzioni che pioveranno dall'Europa per le gravissime inottemperanze di Orlando e per la violazione della legge Pinto sulla ragionevole durata del processo, chi è l'unico responsabile dello sfacelo nel quale sarà ridotta la Giustizia in Italia una volta che il Ministro Orlando avrà realizzato il suo intento di azzerare la magistratura di pace ed onoraria, che manda avanti, senza nessun diritto o tutela, il 60% dei processi penali e civili in Italia".
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