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20 Febbraio 2017 - 19:19
Processo
Nonostante le udienze abbiano dimostrato che non solo le sue denunce erano fondate ma che è stato vittima delle estorsioni della 'ndrangheta (il processo San Michele si è concluso un mese e mezzo fa con 6 condanne), l'imprenditore piemontese Mauro Esposito non trova pace: per il 15 maggio è infatti prevista l'udienza per il pignoramento della sua società, la Me Studio. Se infatti il processo penale è terminato, così non è avvenuto per la causa civile intentata dalla società Edilrivoli i cui nuovi soci hanno cacciato i vecchi titolari collusi con la criminalità e chiedono ora ad Esposito oltre 600 mila euro. "Processo penale e civile non comunicano - spiega Esposito - e oggi la società immobiliare che aveva fatto affari con la 'ndrangheta ha cacciato i suoi amministratori e si è "ripulita" ma ha deciso di proseguire nella causa civile contro di noi. Quella causa era maturata in un contesto mafioso per "farmela pagare" ed è stata vinta per una assurda interpretazione sulle società di ingegneria". Al processo in cui si era costituito parte civile, infatti, il tribunale di Torino aveva dato torto ad Esposito perché, secondo una legge abrogata solo nel 1997, le società di architettura e ingegneria non potevano lavorare per i privati. A causa di queste sentenza, oggi, non solo altre società stanno richiedendo ad Esposito la restituzione di somme pagate anni fa ma sono a rischio circa 6000 società di ingegneria e 250 mila lavoratori in Italia. Per questo, Esposito ha preso carta e penna ed ha scritto al ministro della Giustizia Andrea Orlando per chiedergli che il Senato approvi al più presto l'articolo 46 del ddl concorrenza, già approvato dalla Camera, il quale stabilisce, in sostanza, che le società di ingegneria sono tutte legali.
Intanto si è svolto a Caselle torinese (To) un convegno dal titolo "Questo non è un paese per onesti", che oltre alla testimonianza di Esposito, ha visto quella dell'ex imprenditore calabrese e testimone di giustizia Pino Masciari e dei parlamentari Davide Mattiello e Stefano Esposito, del Pd. Per i prossimi giorni è previsto un presidio di concittadini di Esposito, presente anche Masciari, a sostegno delle ragioni dell'imprenditore e contro il rischio di pignoramento della sua azienda, che dà lavoro ad una quarantina di persone.
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