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02 Febbraio 2017 - 18:02
Gian Luca Galletti
"Spero che il rinvio della discussione politica sul piano di conservazione del Lupo serva a restituire la giusta serenità al dibattito e a far guardare tutti alla realtà dei fatti: non c'è nessuna riapertura della caccia al lupo, ma ventidue misure di grande valore scientifico che salvano la specie". Così Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente, al termine della Conferenza Stato-Regioni che ha deciso per il rinvio della discussione sul Piano per la conservazione e la gestione del lupo in Italia.
"La norma tanto discussa, quella sul deroga al divieto di rimozione dei lupi, riguarda singoli casi eccezionali e può essere richiesta dalle Regioni solo al termine di una lunga trafila di prescrizioni e concessa solo dopo il parere tecnico dell'Ispra, che valuta le richieste caso per caso" spiega Galletti, rilevando che "il piano per il Lupo è uno strumento irrinunciabile: non si perda, per qualche impuntatura ideologica, l'occasione di restituire un equilibrio naturale al rapporto tra uomo e lupo, che oggi in molte realtà è esplosivo e mette a rischio la specie, l'uomo e le sue attività".
Oggi, ricorda Galletti, "sono 300 i lupi uccisi ogni anno dal bracconaggio, su una popolazione totale di 1.500 esemplari. Spero che di fronte a questo dato nessuno, ambientalisti e rappresentanti delle Regioni, voglia voltarsi dall'altra parte. Io non lo faccio".
Il ministro Galletti aggiunge che "nelle azioni a tutela del lupo è previsto un nuovo nucleo antibracconaggio composto dai Carabinieri forestali e dalle polizie locali, l'addestramento di cani al rilievo di bocconi avvelenati, le vaccinazioni gratuite dei cani randagi, misure di prevenzione e di contrasto all'ibridazione, altro grosso pericolo per la specie".
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