Non ci sono problemi per chi, in Europa, possiede una Fiat 500X, una Jeep Renegade o un commerciale Fiat Doblò con i motori a gasolio messi sotto accusa dalla Germania, ne' in Italia può essere disposto alcuno stop per la vendita ed il possesso di tali modelli. L'unico rischio è che la Germania, appellandosi alla "Clausole di salvaguardia", ne rifiuti l'immatricolazione, ma può farlo solo per gravi rischi. A spiegarlo all'ANSA è uno dei maggiori esperti italiani nel settore delle normative tecniche e delle omologazioni, Marco Mauri direttore innovazione & sviluppo di ACI Global ed ex amministratore delegato di Dekra Italia. "Solo l'Italia - precisa Mauri - ha la giurisdizione sulle verifiche di conformità ed eventuali azioni di richiamo o modifiche del parco circolante di modelli omologati nel nostro Paese. Come precisa la direttiva europea attualmente in vigore 2007/46 CE che indica il comportamento da tenere in questi casi e le relative responsabilità. E' quanto è accaduto ed è stato applicato per il dieselgate Volkswagen". La citata normativa, all'articolo 30 "Veicoli, sistemi, componenti o entità tecniche non conformi al tipo omologato" cita testualmente al punto 3, che "se uno Stato membro dimostra che nuovi veicoli, componenti o entità tecniche accompagnati da un certificato di conformità o recanti un marchio di omologazione non sono conformi al tipo omologato, può chiedere allo Stato membro che ha rilasciato l'omologazione CE di verificare se i veicoli, i sistemi, i componenti o le entità tecniche in produzione continuino ad essere conformi al tipo omologato. Quando riceve una richiesta in tal senso, lo Stato membro interessato adotta i provvedimenti necessari il più presto possibile e comunque entro sei mesi dalla data della richiesta". Nel caso specifico dei tre modelli Fca, spiega Mauri "lo Stato membro che ha rilasciato il provvedimento di omologazione è l'Italia e la Germania, attraverso il KBA (l'ente Kraftfahrt-Bundesamt che fa capo al ministero dei trasporti) deve e può segnalare al ministero italiano una non conformità, ovviamente accompagnato dalle debite analisi tecniche o report di prova condotti in laboratori accreditati come il TUV o Dekra. Spetta poi al ministero italiano dei Trasporti provvedere alle adeguate verifiche entro 6 mesi e a ripristinare nel caso la conformità di produzione". Dal punto di vista dei provvedimenti immediati lo Stato membro che ha sollevato la questione di conformità - nel caso Fca la Germania - può comunque applicare l'Articolo 29 "Clausole di salvaguardia", ma solo se vengono provati motivi che "presentano un grave rischio per la sicurezza stradale o nuocciono gravemente all'ambiente o alla salute pubblica". In presenza di queste condizioni ''la Germania - spiega Mauri - potrebbe rifiutare l'autorizzazione alla vendita e alla messa in circolazione della Fiat 500X, della Jeep Renegade e del Doblò solo e unicamente nel suo mercato. Ma non risulta però previsto un blocco della circolazione". Al riguardo l'Articolo 29 "Veicoli, sistemi, componenti o entità tecniche conformi alla presente direttiva" precisa al punto 1 che "Se uno Stato membro constata che nuovi veicoli, sistemi, componenti o entità tecniche, presentano un grave rischio per la sicurezza stradale o nuociono gravemente all'ambiente o alla salute pubblica, può rifiutare per un periodo massimo di sei mesi di immatricolare detti veicoli o di autorizzarne la vendita o la messa in circolazione sul proprio territorio. In tali casi, lo Stato membro interessato ne informa immediatamente il costruttore, gli altri Stati membri e la Commissione, precisando i motivi della propria decisione e indicando, in particolare, se è determinata da carenze nei pertinenti atti normativi, o errata applicazione delle pertinenti prescrizioni".
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