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19 Dicembre 2016 - 19:52
I due gruppi delle Bcc sono oramai de facto una realtà e la trentina Cassa Centrale Banca, alla vigilia dell'assemblea di Federcasse, tende una mano alla rivale Iccrea per una collaborazione che rassereni gli animi nella riunione e al contempo eviti di indebolire il sistema cooperativo tutto.
Forte dell'adesione di ChiantiBanca, che lo proietta oramai a livello nazionale e fra le prime 10 banche italiane, il gruppo messo in piedi dalla Ccb ostenta ottimismo e individua a gennaio il momento in cui avrà chiaro il numero di banche aderenti. Al momento, spiega il presidente Giorgio Fracalossi sono 98 ma "se ne aggiungeranno altre". Dopo quella data arriverà l'aumento di capitale "previsto in 600 milioni di euro e proporzionale alla grandezza, ma anche alla disponibilità patrimoniale delle diverse Bcc". Fondi nuovi quindi che andranno reperiti poichè la tedesca Dz Bank farà parte del nuovo gruppo, il sesto a livello nazionale e fra i primi per capitale italiano, ma con una quota minoritaria senza apportare denaro proprio. Con una dimensione simile il gruppo dovrà fare i conti con una complessità e sfide maggiori e una vigilanza che farò capo alla Bce. Compiti non facili anche visto lo scenario economico che resta non brillante e nel quale chiedere denaro non sarà una passeggiata. Iccrea infatti ha già l'autorizzazione Bce potendo disporre di un patrimonio di 1,8 miliardi di euro.
E Fracalossi ora prova, dopo le divisioni e le critiche degli scorsi mesi, a evitare scontri nell'assemblea "il punto ora è valorizzare al meglio il credito cooperativo, quindi mi attendo un'atmosfera migliore di quella dell'ultima assemblea".
Nella riunione, che il 25 novembre scorso aveva deciso di tornare a riunirsi dando incarico ai quattro presidenti (Gardini, Azzi, Schelfi e Dell'Erba) di tentare fino all'ultimo una soluzione unitaria, si ascolterà la loro relazione ma con ogni probabilità l'assemblea dovrà certificare che il gruppo di Cassa è oramai una realtà separata con adesioni importanti. Si vedrà quale sarà la decisione del presidente Alessandro Azzi, da sempre fautore di un gruppo unico ma aperto al dialogo fino all'ultimo, e dei vertici di Iccrea di fronte oramai a una realtà rivale di dimensioni importanti.
Per Alessandro Spaggiari, responsabile nazionale del sindacato Cooperfirst "vogliamo sperare che si possa quanto meno ricreare un'unità d'intenti, che consenta di affrontare con la necessaria forza la complessa situazione finanziaria del comparto".
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